La Lazio non era da Champions League
Come traspare dalle pagine del Corriere della Sera in edicola oggi, un attenta analisi evidenzia che la Lazio non era da Champions League, una delle motivazioni, i 49 goal subiti.
«Portiamo tanti giocatori in attacco, anche gli esterni» ha spesso ricordato Simone Inzaghi durante la stagione.
Non è entrato in Champions, lamentandosi di aver preso dall’Inter due gol su calcio d’angolo e uno su rigore. Contano lo stesso e hanno fatto la differenza nell’ultimo quarto d’ora del campionato, lanciando l’Inter verso il sorpasso e il quarto posto.
La Lazio ha chiuso con il miglior attacco del campionato (89 reti) e con la decima difesa: 49 gol al passivo. Decisamente troppi, alla resa dei conti, per entrare in Champions. Juve (24), Roma (28), Napoli (29), Inter (30), Atalanta (39), Milan (42), Genoa (43), Fiorentina e Torino (46) hanno incassato meno gol della squadra biancoceleste.
La difesa pessima della Lazio
C’è un altro dato su cui rifletteranno Inzaghi e i suoi più stretti collaboratori: 17 gol presi su palla inattiva, record negativo del campionato, di cui 9 su rigore. Ben 4 negli ultimi 180 minuti, uno dagli sviluppi di un calcio di punizione e tre con l’Inter.
Simone ha rimpianto la mancanza di Parolo, il colpitore di testa deputato a coprire il primo palo. Fosse stato disponibile con l’Inter, quei due palloni forse non sarebbero arrivati a destinazione, soprattutto il primo trasformato nel pareggio (1- 1) da D’Ambrosio.
Peccato, perché i centimetri non mancavano per eccellere nel gioco aereo e la Lazio sa sfruttare benissimo i calci piazzati a favore.
Compiti delle Vacanze
Lo staff di Inzaghi si è dato un compito per le vacanze. Studiare come sono arrivati quei 49 gol, troppi per ambire ai primi quattro posti del campionato nonostante il gioco spumeggiante e considerando la presenza di De Vrij, che faceva reparto da solo o quasi.