Con la clausola di Icardi l’Inter sistema il FFP? Niente di più sbagliato, vediamo perchè
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1 Inter: Icardi tentenna2 Wanda ha capito tutto2.1 Nessun legame tra clausola e FFP2.2 Icardi resti dove sta e chiudiamo il discorsoInter: Icardi tentenna
(Inter Icardi)“Perchè un giocatore che è rimasto qui negli anni bui dovrebbe spingere per andarsene quando può giocare la Champions da protagonista?”. Secondo il Sole 24 ore la strategia dell’Inter sul rinnovo contrattuale del bomber argentino parte da questo assunto.
Assai pericoloso a ben vedere. Puntare sull’”interismo” del capitano può essere giusto perché Icardi, a parole, ha sempre detto di amare questi colori e di voler proseguire il suo cammino nell’Inter. A parole, perché nei fatti due anni fa mancava solo la firma sotto la bozza del contratto che lo avrebbe portato alla corte di Sarri e De Laurentiis a Napoli. Pericoloso perché le sirene dei club più prestigiosi d’Europa cantano note allettanti, per Maurito e per la sua compagna agente, Wanda Nara, una che della vita ha capito tutto.
Wanda ha capito tutto
Finchè il capitano sforna gol a grappoli, lei sa che può bussare alla porta di Corso Vittorio Emanuele per chiedere aumenti. E questo sta succedendo con la regolarità di un orologio svizzero. In questi casi l’ingaggio aumenta di sicuro, il periodo contrattuale ed anche la clausola rescissoria possono seguire lo stesso trend ma non è scontato.
E proprio a proposito della clausola rescissoria di Icardi occorre sfatare un mito. Chi dice che l’Inter potrebbe pensare di cedere il proprio capitano per sistemare il FFP e andare sul mercato all’assalto dei due/tre pezzi che mancano per raggiungere livelli d’eccellenza dice una cosa improbabile ma veritiera.
Nessun legame tra clausola e FFP
Cosa ben diversa è il rapporto tra la clausola rescissoria ed il FFP. Rapporto che non c’è. Chi sostiene che i 110 milioni che l’Inter riceverebbe dal club che decidesse di accettare la clausola servirebbero per il FFP dice una piccola grande inesattezza.
Per un motivo molto semplice. La clausola ha valore solo per l’estero e solo nel periodo che va dal 1 al 15 luglio. Ciò significa che neanche un euro di quei 110 milioni potrebbe partecipare a sistemare i conti dell’Inter in ottica Uefa. E questo perché il bilancio che l’Uefa prende in esame è quello che chiude al 30 giugno di ogni anno. Quello che sta dentro al 30 giugno ok, il resto non conta. E dunque ci sono 24 ore che fanno tutta la differenza del mondo in questa ottica.
Icardi resti dove sta e chiudiamo il discorso
In sintesi: Icardi è bene che resti dov’è, milione più milione meno d’ingaggio, ormai ci siamo abituati.Laddove così non dovesse essere, e la società (a suo rischio e pericolo) decidesse di privarsi di quello che oggi bene o male è il suo giocatore-simbolo potrà farlo anche nell’ottica del FFP senza nessun limite alla richiesta economica.
Se al contrario, dal 1 al 15 luglio arriverà lo sceicco di turno con lo cheque da 110 milioni in mano, Icardi se ne andrà in sua compagnia e quei soldi potranno essere reinvestiti certo sul mercato ma non per migliorare il bilancio, già chiuso almeno un giorno prima.
Tutto il resto è noia.
(Inter Icardi)
(Inter Icardi)