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Calciomercato Inter: la priorità non è il centrocampo. Ecco perché si punta…

Indice dei contenuti

1 Calciomercato Inter: la priorità ha un identikit preciso e non è un centrocampista2 Il centrocampo attuale3 Esterni offensivi e numeri4 Le parole di Spalletti e le prioritàCalciomercato Inter: la priorità ha un identikit preciso e non è un centrocampista

Calciomercato Inter: mentre il FFp incombe da un lato obbligando i nerazzurri a produrre delle plusvalenze, dall’altro e sottotraccia si lavora per i nuovi acquisti. Tanti sono i nomi tra centrocampo e attacco come Dembélé del Tottenham, Verdi del Bologna, Politano dal Sassuolo o Malcom dal Bordeaux; tutti profili che sarebbero utili nel 4-2-3-1 di Spalletti, che però avrebbe già espresso una preferenza su chi puntare prima di tutto.

Il centrocampo attuale

La mediana interista è stata quella zona del campo che ha subito più modifiche di tutte nel corso della stagione. Valero è stato utilizzato anche più avanti per sopperire alle mancanze di un vero e proprio trequartista; Vecino è stato out per problemi di pubalgia; Joao Mario non è riuscito ad integrarsi bene nei dettami del tecnico e Brozovic a lungo è stato una meteora.

La svolta è stata la partita casalinga con il Napoli che è coincisa anche con la ripresa ottimale della forma fisica di Rafinha. Il numero 77 croato ha cominciato a gestire i tempi della squadra garantendo pulizia nei passaggi e copertura in fase difensiva. Gagliardini poi, è sembrato completarsi perfettamente con il compagno di reparto.

I gol prodotti sono stati 4 per Brozovic, 3 per Vecino (2 dei quali decisivi come il pari contro la Roma e quello valevole per la Champions contro la Lazio) 2 da Rafinha e 2 di Valero. Un bottino di 11 reti totali che per quanto non siano numeri da top, non sono neppure così negativi.

Esterni offensivi e numeri

I numeri prodotti da Perisic sono stati apprezzabili. 11 reti e 11 assist mascherano in parte il black out avuto un stagione per almeno tre mesi. Tralasciando poi l’apporto tecnico e l’aderenza all’idea di gioco di Spalletti, l’ex Wolfsburg non può essere giudicato come totalmente negativo. Si potrebbero al massimo fare delle deduzioni sul fatto che magari servirebbe una pedina in grado di dargli il cambio e con qualità differenti.

Candreva è stato importante in termini di assist ma non è riuscito a segnare nemmeno una rete. Ha svolto un lavoro tattico importante, soprattutto in fase difensiva ma l’idea di avere un attaccante che non produca vantaggio, nemmeno saltando l’uomo, potrebbe essere limitante per determinati palcoscenici e obiettivi.

Le parole di Spalletti e le priorità

Si parta da un presupposto preciso: non sono solo i numeri e le statistiche a produrre un quadro preciso e delineato. L’Inter è stata infatti monocorde in fase offensiva: cross dal fondo per Icardi. Oggi quindi, stando solo alle indicazioni di Spalletti : “servono almeno un paio di uomini che passino sopra l’avversario…”, sembra impossibile credere che la priorità sia rappresentata da Dembélé o affini.

Al momento le voci potrebbero essere semplicemente meno diffuse perché la dirigenza sarebbe concentrata a soddisfare l’Uefa, come già trattato in questo articolo. Risulta evidente però che in rosa non esistano calciatori in grado di dare quel contributo proprio citato da Spalletti. Pertanto, se si vorrà dare una svolta si dovrà necessariamente incrementare la qualità tecnica con innesti di livello.

Spalletti infatti, per produrre quel calcio di dominio avrebbe bisogno sia di fisicità ma anche di quel guizzo geniale nello stretto per uscire dalle più districate situazioni.