Blitz anti-droga: in manette capo ultrà del Milan e uno steward dell’Inter
Nel blitz anti-droga a Milano coinvolti albanesi
Dalle indagini del commissariato Centro e dalle intercettazioni telefoniche è stata individuata una rete di utenze, che hanno evidenziato una “filiera” di contatti e un numero importante di persone operative in attività di narcotraffico.
Tra i capi della Curva Sud, c’era una figura di vertice dell’organizzazione che, insieme agli albanesi, gestivano lo spaccio della droga in alcune zone di Milano.
Stamane il blitz della Questura
Questa mattina è scattato il blitz antidroga della Questura di Milano e tra le 15 persone arrestate (più 4 persone all’estero e 2 ricercate).
Secondo le indagini, Luca L. riceveva droga al “Clan” di Sesto San Giovanni e la smistava poi in città. Tra i capi dell Curva Sud, era una figura di vertice dell’organizzazione che, insieme agli albanesi, gestiva lo spaccio della droga in alcune zone di Milano.
L. ha diversi precedenti per reati sportivi ed è stato condannato per l’aggressione a Virgilio M., interista che nel derby del 15 febbraio 2009 a San Siro aveva perso un occhio a causa di un pugno inflittogli proprio dall’ultrà rossonero.
Divulgati i nomi sul web
Il 37enne in questione è Luca Lucci, uno dei capi ultras della curva sud del Milan. Tra i 22 arrestati nell’operazione antidroga del commissariato Centro a Milano, nell’ambito del blitz, in manette è finito anche Massimo Mannelli, steward dell’Inter.
L’operazione è partita nel marzo 2016 dopo l’arresto di Davide Palizza, all’epoca incensurato. Gli agenti lo trovarono con mezzo chilo di marijuana e diversi cellulari a disposizione. Da questi telefoni hanno ricostruito la sua rete.
A capo della quale c’era, in base all’inchiesta, Luca Boscherino, di 33 anni, con precedenti specifici. Durante l’indagine sono stati intercettati 140 numeri di telefono e sequestrati 600 chili complessivi tra marijuana, hashish e cocaina.