Cancelo scatenato, il Milan nel mirino
Cancelo si è concesso ai microfoni di Tuttosport per una lunga intervista, nella quale ha toccato tantissimi temi. A partire dal suo rapporto complicato con Spalletti, che poi è diventato di stima e grande rispetto, a finire con i suoi “idoli” juventini o ex juventini come Alves e Douglas Costa.
C’è però una parte dell’intervista che il terzino portoghese ha dedicato a un argomento in particolare, ovvero la disparità di trattamento tra Inter e Milan da parte della stampa in questa stagione. E’ stato sotto gli occhi di tutti, infatti, il “caos” creato dagli organi di stampa quando l’Inter non vinceva, mentre per il Milan che lasciava punti in giro per l’Italia, facendosi segnare anche da Brignoli, poco o nulla.
Ecco le parole del portoghese a riguardo: «Manca un po’ di equità in questo tipo di osservazioni: dov’è finito il Milan, che ha speso più di 200 milioni sul mercato, in classifica? In Europa League. L’Inter, che ha aggiunto solo due o tre giocatori alla rosa dell’anno scorso, è arrivata in Champions, che era l’obiettivo a inizio stagione». Una vera e propria bordata indirizzata ai “cugini” rossoneri.
Ne ha anche per Bergomi
Cancelo, nel corso della sua stagione, ha avuto anche a che fare con addetti ai lavori piuttosto critici nei suoi confronti. Uno su tutti è stato l’ex nerazzurro, oggi commentatore per Sky, Beppe Bergomi. Ecco le parole che il portoghese ha gli ha riservato: «Non so che cosa abbia detto di preciso perché non leggo, però la mia ragazza guarda i programmi e ogni tanto mi racconta. Io non sono arrabbiato perché mi criticano, le critiche mi stuzzicano ancora di più, però è brutto sentire un grande ex-calciatore parlare male di un altro».
Infine, un pensiero commosso sul periodo più brutto della sua carriera: «Dopo la morte della mia mamma, nel 2013. I due mesi successivi sono stati veramente difficili. Prima era sempre lei a venire a prendermi agli allenamenti, mi aiutava in tutto, insomma era la mamma. Da un momento all’altro non c’era più, non c’era più nessuno ad aspettarmi, tornavo a casa e mi mettevo a letto a piangere. Mio papà era un emigrante in Svizzera, il venire meno del mio pilastro è stato difficile. Ho la mia mamma nel cuore e lei continua ad essere presente».