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(GdS) Tacconi contro tutti: ”Gigio, Perin, Buffon scelte sbagliate, e Zenga….. ”

Indice dei contenuti

1 Tacconi contro tutti nell’intervista alla rosea2 Da Perin a Buffon3 La carriera di Tacconi4 Donnarumma, Handanovic e il mitico Zoff5 Amico-Nemico Walter Zenga6 Mondiale in Russia, portieri TopTacconi contro tutti nell’intervista alla rosea

L’ex portiere racconta i suoi ricordi in maglia azzurra e parla dei portieri di oggi.

Stefano Tacconi non aveva mai giocato ai Mondiali ’90, era riserva di Zenga, ma conserva nel cuore il ricordo di un’Italia giuliva, appassionata e festaiola, antecedente a Tangentopoli.

In questi giorni ricorda quel periodo felice su Tv8 presentando il giovedì sera un film degli anni Novanta nel programma “Italia ‘90”, ecco l’intervista raccolta dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.

E cede alla nostalgia, perché no?  “Il ’90 fu un anno magico, dovevamo vincerli noi, non abbiamo mai perso a parte i rigori contro l’Argentina. E nelle coppe europee i nostri club dominavano. Ci siamo anche divertiti in maglia azzurra, Vicini era complice, Brighenti pure, il più rompiballe era Rocca. Adesso è strano stare fuori, ma sono stati commessi troppi errori che stiamo pagando”.

Da Perin a Buffon

Parliamo di portieri… “Ci sono ancora in giro, allora? – scoppia a ridere – D’albergo sono migliori”.

Che cosa ne pensa di Buffon al Paris Saint Germain?  “Se va per i soldi lo capisco, se va per la Champions m’incavolo, allora poteva rimanere alla Juve… Sarei contento – esagera – se andasse in finale contro la Juve e la perdesse”.

E di Perin alla Juve con Szczesny davanti che ne dice?  “Si è cacciato in una situazione difficile. In genere in una squadra c’è un portiere forte e l’altro un po’ meno perché il titolare si deve sentire tranquillo. Così rischia di giocare soltanto la Coppa Italia. Io non l’avrei mai fatto alla sua età… ai miei tempi Bodini aveva giocato anche troppo, giusto perché una rovesciata di Pruzzo mi causò un grave infortunio alla mano”.

La carriera di Tacconi

Lei ha smesso a 38 anni con la maglia del Genoa…  “Dopo aver vinto tutto con la Juve. Il fatto è che a vent’anni senti una goccia di sudore e ti passa, poi ne senti di più e bruciano gli occhi, a 38 anni… non vedi più la palla, meglio mollare. Fu un addio brusco, i tifosi mi contestarono e io non le mandai a dire”.

Donnarumma, Handanovic e il mitico Zoff

Donnarumma?  “Licenzierei chi lo allena, non puoi parare con le gambe divaricate, spingi molto meno, rispetto all’anno scorso è regredito. Per me il fratello è più forte perché è più esperto. Bravo invece Bonaiuti, nell’Inter, ad allenare Handanovic”.

E lei?  “Mi allenava Zoff, sono stato fortunato. Mi infondeva tranquillità, fondamentale per stare tra i pali. “Non ti devo insegnare, io ti devo allenare”, mi diceva. Grande personalità”.

Amico-Nemico Walter Zenga

Come vede il suo amico-nemico Zenga allenatore?  “E’ inguardabile – scoppia a ridere – un portiere non può fare il tecnico. Sì, Zoff per un po’ l’ha fatto, ma è durato poco”.

Mondiale in Russia, portieri Top

I primi tre portieri al Mondiale?  “Alisson, Neuer, Keilor Navas”. Pausa. “Ma si può? In Russia c’è Panama, ma non ci siamo noi… mi consolo con la chat “Notti magiche”, ideata qualche mese fa da Riccardo Ferri. Ci siamo quasi tutti – e mostra la lista -. Mi scoccia che il numero uno è Zenga – conclude ridendo – ma Pagliuca l’abbiamo messo in panchina”.