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(CdS) Nainggolan all’Inter, e la Roma piange: tifosi disperati sui social

Nainggolan via fa piangere i romanisti

C’era d’aspettarselo. D’altra parte quando parli di un calciatore come Nainggolan, uno che in campo morirebbe per i colori che indossa, è logico che il sentimento che provi per lui sia estremamente vivo e vero. E quindi soffrire per la sua partenza è sacrosanto. Quello però che nessuno si immaginava è che ieri l’ambiente romanista pareva fosse stato convocato a un funerale.

Musi lunghi, qualche lacrima, richieste di ripensamento al diretto interessato sui social. Tutte cose vere, sincere, ma purtroppo per i romanisti vane. Già, perché piaccia o no Radja è (sarà, ndr) un calciatore dell’Inter. Milano lo aspetta, Spalletti è pronto a riabbracciarlo, dopo un corteggiamento durato un anno.

Il giornalista Giancarlo Dotto, sul Corriere dello Sport, ha voluto farsi portavoce dello strazio dei tifosi giallorossi. Ecco le sue parole: “Queste righe sono per quelli che non ce la fanno, che se provano solo a immaginarlo, Radja a San Siro, arretrano, in una pozza di nausea, lì alla bocca dello stomaco. I tifosi ostinatamente “cretini” che magari non hanno visto la Madonna, ma hanno visto Totti o Maradona. Se l’anacronismo è scandalo, il tifoso con il cuore a pezzi è scandalo all’infinito. Non faccio altro che ricevere messaggi di tifosi con “il cuore spaccato” per la perdita di Radja. Uomini e donne di ogni età. Spazzatura archeologica di melò calcistico? No, l’unica cosa per cui può dirsi il calcio un fenomeno unico al mondo e non un volgare intrattenimento tra i tanti”.

Dovranno farsene una ragione

La partenza di Radja Nainggolan da “dilaniato” i cuori dei tifosi romanisti. E questo Dotto sul Corriere dello Sport l’ha fatto ampiamente notare: “Il Radja selvaggio e dissoluto, il Radja che usa i social come ring, il Radja che canta allo specchio nel bagno di casa sua l’inno della nazionale che lo ha escluso, il Radja che gioca e segna anche senza una gamba, il Radja che straparla in romanesco. Avevamo imparato ad amarlo. Peggio per noi”.

Un sentimento meraviglioso quello che provano i romanisti per l’Alieno, come lo chiama Spalletti che già non vede l’ora di riaverlo con sè. Sentimento che rimarrà per sempre, anche se il Ninja dovesse segnargli contro. Perché alla fine si sa che il calcio è solo un gol, anche se segnato dal tuo ex beniamino, “mandato” a cercare fortune altrove.