Argentina vs Sampaoli e venne il giorno della rottura definitiva, insanabile, totale, a tutti i livelli.
L’Argentina è una polveriera pronta a esplodere, dopo i due match giocati non alla perfezione, ecco che comandano i giocatori e non più l’allenatore
Venerdì in serata s’è tenuta una riunione tra tutti i 23 giocatori, una riunione in cui né Jorge Sampaoli né il suo vice Sebastiàn Beccacece né gli altri componenti del corpo tecnico albiceleste erano presenti.
Alla fine della riunione, è stato comunicato al ct che, da quel momento, il suo peso all’interno della Selección sarebbe stato pari a zero: nulla sarebbe stato più deciso dall’Hombrecito di Casilda e dai suoi collaboratori.
Sampaoli non deciderà più come scendere in campo
Sampaoli non avrebbe più potuto mettere bocca né sul modulo, né sugli interpreti da mandare in campo.
«Ora a decidere sarà lo spogliatoio», le parole riferite al ct. All’Argentina sta succedendo pressappoco questo, ma in versione modernizzata:
i giocatori dell’Albiceleste, infatti, hanno fatto conoscere l’esito della riunione al presidente federale Claudio Fabián Tapia, che, senza esitare,
s’è schierato dalla parte della squadra, sconfessando se stesso che era stato il principale fautore dell’arrivo di Sampaoli.
El Hombrecito all’inizio ha accettato, passivo e rassegnato, le decisioni del gruppo, salvo poi provare a cambiare idea: «Qui le decisioni continuiamo a prenderle io e i miei aiutanti », avrebbe urlato in faccia a Tapia.
L’allenamento di ieri diretto da Sampaoli
Ieri l’allenamento, nei 15′ aperti alla stampa, è stato diretto da Sampaoli come se tutto fosse normale. Una mossa per le telecamere per non accrescere il caos.
Tapia sta tentando di mediare: «Messi tornerà a fare il Messi e tu tornerai a fare Sampaoli», avrebbe detto il presidente federale al ct.
Una mossa, quella di Messi e degli altri senatori, simile a quella che avvenne al Barcellona nell’autunno 2014: dopo un ko col Celta Vigo, Lio, Neymar e Suarez comunicarono a Luis Enrique che avrebbero deciso loro e che lui avrebbe dovuto «dejar las pelotudeces », smetterla con le stupidaggini.
Il Barcellona, a fine stagione, vinse il triplete Liga-Copa del Rey-Champions…