Chirico, rosicare è lecito spargere sospetti no. La società si faccia sentire!
Nel suo editoriale per Calcio mercato.com Marcello Chirico si è soffermato sul passaggio di Nainggolan all’Inter e sull’affare con la Roma.
Come è risaputo Radja non è propriamente un simpatizzante bianconero, al di là della maglia che veste oggi o che ha vestito in passato. Chirico lo sa e arriva subito ad una conclusione battagliera “ prevedo scintille nelle vigilie dei prossimi Derby d’Italia, e sono convinto che ci divertiremo molto.”
Dopo di che il giornalista si lancia in una riflessione quantomeno “azzardata” sul valore di Nainggolan e su quello delle contropartite tecniche.
“Aldilà però delle provocazioni che Radja lancerà alla Juve, mi ha intrigato molto la formula utilizzata da Inter e Roma per permettere il passaggio del Ninja in nerazzurro. Un piccolo capolavoro di alchimia finanziaria, da standing-ovation, o – per gli amanti del vintage – un’operazione old style primi anni 2000 (ricordate le famose plusvalenze farlocche per le quali nessuno pagò? Ecco, appunto).”
“Solo una stagione fa Radja veniva valutato attorno ai 60 milioni, oggi meno di 40. Per il valore tecnico del giocatore, quasi un saldo, che si trasforma in un regalo nel momento in cui la Roma si accontenta di 22 milioni cash più le contropartite di Santon (valutato 6) e del giovane Zaniolo (12)”. Insomma secondo Chirico “…Santon non si e’ praticamente mai svalutato …e Zaniolo possibile che l’unico fenomeno in circolazione?”
Fermiamoci qui. Chirico parla di cifre che non hanno trovato riscontro sulla stampa specializzata. Tutti i siti ed i giornali meglio informati hanno parlato di una valutazione complessiva dei due giocatori di circa 14 milioni. Se un sito estremamente attento ed informato come Calcio e Finanza.it afferma il 22 giugno scorso che “secondo quanto riportato dalla stampa sportiva, il centrocampista belga, classe 1988, è stato valutato complessivamente 38 milioni di euro. Santon (classe 1991) e Zaniolo (è nato il 2 luglio 1999) sono invece stati valutati circa 7 milioni di euro ciascuno, per un totale di 14 milioni” un motivo ci sarà. O no? Perché a Chirico piaccia aumentare le cifre non è dato sapere. Il primo ad essere contento sarebbe il tesoriere nerazzurro che si troverebbe 4 milioni di euro in più di plusvalenze, ma purtroppo, a quanto è dato sapere non è così. Di cosa si scandalizza?
Partendo da questa constatazione, di cosa si scandalizza Chirico? Che Santon, classe 1991, valga 6 milioni? Su Tranfermakt riportano un valore di 3 milioni, ma si sa quanto questi valori non siano in linea con il mercato del “dopo Neymar”. Diciamo a Marcello Chirico che forse Ausilio sta semplicemente seguendo l’esempio dei dirigenti bianconeri che chiederebbero (a quanto si legge) 20 milioni per Sturaro o per Mandragora, valutati da Tansfermark rispettivamente 7,5 e 10 milioni. Dove sta lo scandalo? Il palmares di Santon, checchè se ne dica, parla di Champions e di Coppe del mondo per club, oltre a scudetti e coppe Italia. Diversi giocatori della Juventus pagherebbero per un curriculum simile. Zaniolo è forse il giocatore più promettente del panorama calcistico nazionale, ed i suoi coetanei bianconeri ne sanno qualcosa. Capiamo che l’Inter di Suning dia fastidio. Ancor di più se riesce a liberarsi del fardello delle plusvalenze senza cedere alcun big ma anzi, portandone altri in nerazzurro. Rosicare è ammesso, spargere illazioni no.
“Plusvalenze farlocche” dice Chirico. Quindi sta sostenendo che l’Inter sta contabilizzando a bilancio cifre fasulle? E’ questo che intende? Se così fosse è tempo che la società nerazzurra prenda una posizione quanto mai decisa. E’ ora di farla finita con i continui sospetti e schizzi di fango gettati gratuitamente sulla società nerazzurra e sui suoi dirigenti, magari da parte di chi difende l’ostentazione di scudetti revocati.
“Probabilmente Paratici e Marotta hanno ancora molto da imparare da Ausilio” dice Chirico chiudendo il suo editoriale. E’ un problema che riguarda la Juventus ed i suoi tifosi. Noi siamo assolutamente felici di avere Piero Ausilio. Su Marotta e Paratici, così come su Fassone e Mirabelli e su tutti gli altri dirigenti delle altre squadre, torna sempre buono Dante Alighieri “non ti curar di lor ma guarda e passa”.