La rivelazione di Srna su Barella
Srna è stato presentato ufficialmente in giornata. Il calciatore croato ha svelato un particolare retroscena riguardo Barella.
IL NUMERO DI MAGLIA
“Nello Shaktar avevo il 33, è stato ritirato e per me è stato un grande onore, così come è stato ritirato qui al Cagliari il numero 11 di una leggenda come Gigi Riva. Avevo chiesto il numero 18 (di Barella) ma il Presidente mi ha risposto che è occupato per diverse stagioni ancora; quindi ho deciso di tenere il 33”.
Senza volerlo, il terzino croato del Cagliari, ha svelato il possibile futuro del centrocampista azzurro, Barella. Il numero 33, secondo il Presidente dei sardi sarà occupato ancora per molto. Una strategia di mercato, oppure i rossoblu non hanno la minima intenzione di privarsi del gocvane talento?
PERCHÉ IL CAGLIARI
“Sono qui per un motivo molto semplice: voglio giocare a calcio in una squadra di livello, in un bel paese e in un grande campionato. Ho visitato la città due settimane fa, incontrando gente simpatica e sorridente, molto legata alla squadra. Il Presidente è una persona fantastica, giovane e ambizioso. Tutto quello di cui hanno bisogno la mia vita e la mia famiglia l’ho trovato qui a Cagliari. Ho anche avuto modo di confrontarmi con Cop e Bruno Alves, che mi hanno parlato molto bene del club e dell’ambiente; anche leggenda rossoblù Gianfranco Zola, ex compagno di squadra del mio amico Mario Stanic al Parma, mi ha consigliato di venire in Sardegna. Mettendo insieme tutti questi elementi, non ho avuto dubbi nello scegliere Cagliari”.
UN PASSO IN AVANTI
“Voglio portare la mia esperienza e le mie qualità di leadership per aiutare la squadra a raggiungere buoni risultati. So che la Serie A è un campionato duro, dove prevale la tattica; ho molti amici che giocano qui e ho affrontato diverse volte la Nazionale azzurra e squadre italiane nelle Coppe. Sono consapevole del fatto che dovremo lottare per la salvezza ma credo che un club con questi tifosi e con queste ambizioni possa scendere in campo per qualcosa in più: si può fare un passo in avanti”.
LA CARTA D’IDENTITÀ
“Vero, ho 36 anni ma è solo una questione anagrafica. Grandi campioni come Maldini, Cafu o Zanetti sono andati avanti sino ai 40 anni. Quel che conta è il campo, è il terreno di gioco che dà risposte, indipendentemente dall’età”.
LA SQUALIFICA PER DOPING
“Ho dimostrato insieme ai miei avvocati di essere innocente. Non è stato un periodo facile ma ora è tutto alle spalle, appartiene alla storia della mia vita. Sono abituato a lottare sin dal giorno della mia nascita, non sono uno che molla: ecco perché ho infranto tutti i record con la Nazionale croata e con lo Shakhtar. Se non credessi in me stesso non sarei qui ora. Ho trascorso il periodo della squalifica a lavorare col mio preparatore personale, anche durante la sosta del campionato ucraino. Posso allenarmi con la squadra dal 22 giugno e il 22 agosto potrò essere in campo”.
Fonte: Cagliari