Inter, servono 10 milioni
L’ Inter ha lavorato senza sosta in questo giugno caldissimo per racimolare i 45 milioni di plusvalenze necessari per non incorrere in sanzioni UEFA. Al momento però, come riporta la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, l’obiettivo è lontano dall’essere raggiunto.Infatti all’appello mancano ancora 10 milioni di euro. Questi soldi devono entrare nelle casse nerazzurre entro e non oltre sabato 30 giugno.
Fino ad ora, quindi, sono stati ottenuti 35 milioni di plusvalenze, frutto delle cessioni di Bettella (7 milioni), Valietti e Radu (15), Santon e Zaniolo (11) e Kondogbia (2.5). Per rientrare definitivamente però Ausilio è chiamato a un vero e proprio miracolo, perché si tratta di cedere giocatori entro due giorni.
Il ds nerazzurro ha imbastito diverse trattative per raggiungere l’obiettivo, senza chiuderne nessuna. Può sembrare un azzardo, ma questo modo di operare ha un motivo ben preciso: si vuole fare una attenta valutazione dei calciatori da cedere dal punto di vista tecnico. L’Inter vuole evitare cessioni dolorose come quella di Zaniolo, che però è stata fondamentale nell’affare Nainggolan.
Le trattative
Come detto, l’ Inter, nella persona di Ausilio, ha imbastito diverse trattative per riuscire a raggiungere l’obiettivo 45 milioni. Su tutte, ci sono le trattative per la cessione di Nagatomo, per il quale non c’è ancora accordo con il Galatasaray, e per quella di Odgaard. Il gioiellino della primavera nerazzurra piace tantissimo al Bologna, che vorrebbe regalarlo al nuovo tecnico Filippo Inzaghi. Su di lui ci sono anche Atalanta e Sassuolo.
Inoltre sono vicini all’addio anche Puscas e Manaj. Il primo è a un passo dal Leganes, mentre il secondo ha molti estimatori sia in Spagna che in Portogallo. Sul piede di partenza ache Biabiany e Dimarco. Invece la cessione di Andrea Pinamonti, al momento sembra congelata. L’Inter, infatti, preferirebbe cederlo dopo il 30 giugno per finanziare il mercato e per liberare spazio nella lista UEFA (lui ha giocato nell’Europa League 2016/17, ndr).