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(Milan) Mr Li torna a bussare alle porte dell’americano Commisso

Indice dei contenuti

1 Arrivata ieri la sentenza della Uefa, oggi Mr Li torna alla carica2 Resta da chiarire la situazione con Commisso3 Lo scetticismo dell’imprenditore Americano4 Altre alternative per il club rosso neroArrivata ieri la sentenza della Uefa, oggi Mr Li torna alla carica

Dopo la sentenza Uefa arrivata ieri, con un anno di esclusione dalle Coppe per il Milan, tutta la pressione è ora sull’azionista del club rossonero, il cinese Yonghong Li.

Il riassetto azionario è infatti in fase momentanea di stallo. Le trattive con l’imprenditore americano Rocco Commisso sembrano interrotte.

Ma il condizionale è d’obbligo. Dopo l’offerta presentata da Commisso e dai suoi consulenti di Goldman Sachs qualche giorno fa, l’accordo sembrava a portata di mano.

Ma Yonghong Li, assistito dai consulenti di Alantra e dallo studio Gattai Minoli, Agostinelli & Partners, si sarebbe alzato ieri per la seconda volta dal tavolo delle trattative e avrebbe chiuso la porta a una firma.

Resta da chiarire la situazione con Commisso

Ora resta da capire se sarà possibile ricucire un dialogo, ma c’è anche chi pensa che questo dietrofront potrebbe essere soltanto pretattica per riuscire a strappare condizioni ancora migliori da Rocco Commisso.

La proposta di Commisso avrebbe garantito il ripagamento del debito, 150 milioni per mercato e gestione del club e Mr Li sarebbe rimasto al 30%.

Comunque nelle ultime ore si sono diffuse indiscrezioni, secondo le quali emissari di Mr Li si sarebbero rifatti vivi con Commisso e i suoi consulenti per cercare di tornare a negoziare un accordo.

Lo scetticismo dell’imprenditore Americano

Ma, a questo punto, l’imprenditore americano avrebbe mostrato scetticismo,

per i ripetuti dietro-front di Mr Li.

L’uomo d’affari cinese però non avrebbe molte altre chance al suo arco, prima della data di escussione del pegno (il 6 luglio) con il fondo statunitense Elliott.

L’altro potenziale acquirente americano in lizza, la famiglia Ricketts, tramite i suoi consulenti di Morgan Stanley e con gli avvocati di Legance,

starebbe infatti facendo la due diligence a tempi record: ma per arrivare a negoziare un accordo,

secondo diverse fonti, sarebbe poi necessario almeno un mese e si andrebbe quindi a fine luglio, al di là della data di escussione con Elliott.

Altre alternative per il club rosso nero

Altre alternative al momento non sembrano esserci: Mr Li potrebbe forse farsi prestare i 32 milioni da rimborsare ad Elliott e quindi organizzare un’asta competitiva con maggior tempo a disposizione.

Di sicuro per il Milan, presentarsi con un nuovo azionista, solido, al Tas di Losanna

per il ricorso potrebbe rivelarsi una mossa vincente per annullare la sentenza: il club ha dieci giorni per presentare l’appello al Tribunale arbitrale dello sport,

dopo che ieri la Uefa ha squalificato per un anno l’Ac Milan dalle competizioni europee a causa della violazione delle norme sul fair play finanziario.