Indice dei contenuti
1 Spalletti e Ausilio i re del mercato, ma non solo anche Juventus e Napoli pronti a sferrare qualche grande colpo.2 Juventus e Napoli le trattative3 Monchi scatenato, ecco le varie trattative sul versante giallo rosso4 L’Inter la regina del mercato5 Il Milan per ora resta fermo a guardareSpalletti e Ausilio i re del mercato, ma non solo anche Juventus e Napoli pronti a sferrare qualche grande colpo.
Juventus, Napoli e Inter in questo momento sono come degli squali in un mare pieno di prede, il re del mercato per il momento è Ausilio ma i bianconeri e gli azzurri non vogliono rimanere a bocca asciutta.
Juventus e Napoli le trattative
Prendiamo il caso della Juventus che ha già rinfrescato la rosa sia in difesa sia a centrocampo con un bel mix di qualità: il lavoro così è già completato.
Ma i rumors su Higuain, Pjanic, Benatia e Rugani obbligano Marotta e Paratici a star sul chi va là. Uscite importanti, insomma, potrebbero rendere necessari nuovi colpi. Si spiega così l’attenzione sulle mosse del Manchester United per Milinkovic.
Magari potrebbe finire sul mercato Pogba… O magari il prezzo del serbo potrebbe crollare. Di sicuro ora la Juve non tratta nessuno dei due ed è molto probabile che resti com’è.
Anche il Napoli s’è mosso con tempestività e ha virtualmente chiuso bottega. Così pure De Laurentiis è in una posizione privilegiata. Ha difeso le sue stelle e ha già dato ad Ancelotti il necessario.
Ora all’orizzonte c’è la chiusura della trattativa con il Salisburgo per il difensore Leiner. Poi si vedrà.
Monchi scatenato, ecco le varie trattative sul versante giallo rosso
Addirittura sul versante Roma c’è soddisfazione per aver chiuso ben nove operazioni in entrata, ma anche a Trigoria le prossime mosse dipenderanno da eventuali nuove uscite.
Va subito sciolto il nodo del rinnovo di Florenzi, ad esempio. Mentre vanno verificate le offerte per Defrel, El Shaarawy e Perotti. O magari anche per Strootman.
Monchi tiene ben chiaro in mente il nome del marocchino Ziyech: un’intesa c’è già col giocatore. In attesa c’è anche Domenico Berardi, che Di Francesco accoglierebbe volentieri.
L’Inter la regina del mercato
Tra le società più attive c’è stata sicuramente l’Inter, che ha visto coincidere il ritorno in Champions con l’uscita dal tunnel del fair play finanziario.
Il d.s. Ausilio si è superato per completare la casella plusvalenze e dare a Spalletti ben cinque candidati ad una maglia da titolare.
Ora i nerazzurri sono a caccia di rinforzi per due altri ruoli. A centrocampo piace il belga Dembélé: solo dopo il Mondiale si conoscerà la sua decisione e i nerazzurri sperano di poterlo convincere.
Allo stesso modo va individuato l’erede di Cancelo: Vrsaljko, Zappacosta, Aleix Vidal e Darmian sono in ballottaggio. Ma se Florenzi rompesse con la Roma…
L’Inter, insomma, è pronta ad alzare ancora la posta su più fronti, a dimostrazione che la famiglia Zhang è intenzionataadare corpo alle ambizioni di un ambiente carico di entusiasmo.
Il Milan per ora resta fermo a guardare
Ben altra aria tira in casa Milan. Le incertezze di questi giorni sul piano societario evidentemente hanno condizionato le mosse sia entrata che in uscita.
Nel caso dei rossoneri l’implacabile fair play finanziario impone dei paletti strettissimi, con l’obbligo di chiudere in attivo per almeno 50 milioni di euro (un vincolo che varrà anche nelle prossime stagioni).
Ciononostante in via Aldo Rossi sanno bene che per dareaGattuso una squadra competitiva sarà indispensabile individuare un attaccante di primo piano. In queste settimane sono stati fatti i nomi di Morata, Falcao e Immobile (soprattutto).
Nei piani milanisti c’è l’idea di vendere gli attuali attaccanti per finanziare il grande arrivo. Ovviamente non è un’impresa semplice, considerando che sinora non sono apparse all’orizzonte offerte degne di nota per i componenti della rosa rossonera.
Dopo settimane di paralisi, però, qualcosa dovrà accadere per uscire da questa pericolosa stagnazione.
Abituiamoci all’idea che le prossime due settimane porteranno tante novità, non solo per il Milan. E le grandi trattative entreranno nel vivo, come ai bei tempi. Ora più di prima.