Mondiali, Mourinho mai banale: ecco le sue parole sull’eliminazione delle big

José Mourinho valuta positivamente la prematura eliminazione delle squadre date per favorite nei Mondiali in Russia

Proprio in queste settimane in Russia si sta disputando una delle edizioni del campionato del mondo di calcio più sorprendenti degli ultimi anni.

Già prima di cominciare i Mondiali si sono ritrovati senza due big: Olanda e Italia. Entrambe le compagini infatti non hanno staccato il pass per la qualificazione tra le 32 partecipanti. Il cammino della nostra nazionale si era interrotto ai playoff contro una Svezia che finora ha ben figurato, chiudendo al primo posto nel proprio girone.

Un girone che ha visto un’altra clamorosa “dipartita”: quella della Germania. La formazione allenata da Low infatti ha visto sfumare ogni chance di accesso agli ottavi nell’ultima gara della prima fase venendo clamorosamente sconfitta per due reti a zero dalla Corea del Sud.

Ottavi amari

Anche gli ottavi sono diventati la Waterloo di alcune big. Dopo un girone certamente non esaltante, l’Argentina di Messi ha pescato sulla sua strada quella che forse è la più grande favorita alla vittoria finale: la Francia.

Al termine di una partita rocambolesca Messi e i suoi compagni sono caduti sotto i colpi della squadra transalpina, trascinata da un formidabile Mbappè.

Qualche ora dopo è stato il turno anche dei campioni d’Europa in carica e di un altro pluri-pallone d’oro. Cristiano Ronaldo ed il suo Portogallo infatti hanno avuto la peggio nello scontro contro l’Uruguay di Tabarez. Ieri poi ha fatto le valigie anche la Spagna che, ancor più a sorpresa, finisce così la sua corsa alla prima fase del turno ad eliminazione.

Le parole di Mourinho

José Mourinho ha valutato positivamente la prematura eliminazione delle squadre date per favorite nei Mondiali in Russia. Lo riportano i media russi.

“Le grandi squadre di questo Mondiale perdono e vanno a casa: tutto ciò è fantastico – ha detto il tecnico del Manchester United – Dimostra che il calcio è un gioco di squadra. Le nazionali non dovrebbero dipendere dalle grandi star”.