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1 Milan adesso è bufera1.1 I tre punti di Losanna1.2 Fassone e Malagò1.3 Lotta azionariaMilan adesso è bufera
Il Milan è in pieno caos e, dopo l’esclusione dalle Coppe, la società potrebbe veder cambiare il nome dell’azionista di maggioranza. La nota caparra promessa da Mr Li non è affatto arrivata e la situazione sprofonda nel silenzio più assoluto.
Intanto, il d.s, Marco Fassone aveva preannunciato il ricorso al Tas per sperare nella riduzione della pena o quantomeno nella possibilità di un mercato low cost. Intanto il tempo stringe e la rappresentanza cinese ha di tempo fino a venerdì per rimborsare Elliot.
Vige molto scetticismo e, quasi sicuramente, ci sarà una gara fra imprenditori per rilevare il club. Questi gli aggiornamenti riportati dalla Gazzetta dello Sport:
I tre punti di Losanna
Per questo ieri è partita per la Svizzera la lettera ufficiale con cui il club chiede al Tas, il tribunale arbitrale dello sport, di ricorrere contro la sentenza appena emessa dalla camera giudicante dell’Uefa. Losanna, dove in data da stabilire il Milan si presenterà per l’udienza, non deve essere l’ultima città europea che la squadra visiterà in stagione: questo è l’obiettivo della società, che alla richiesta allegherà in qualche giorno pagine e pagine di motivazioni.
Rimbalzare le responsabilità alla precedente gestione e guardare sempre indietro, ma agli altri casi di conti sforati in cui la vertenza si era chiusa con la concessione del Settlement.Infine, se il club ha modificato in corsa il proprio business plan era per necessità e dunque – filtra dal club – l’eventualità non va interpretata come un difetto di credibilità verso l’attuale management.A proposito di clima internazionale il club dovrà anche indicare l’arbitro da cui vorrà farsi assistere: nell’elenco figurano un italiano, un portoghese, due spagnoli, un cipriota, due danesi, un olandese, un greco, un francese, un austriaco e due tedeschi. Lo stesso farà la controparte (che avrà dieci giorni di tempo, dall’avviso, per mettere insieme la propria relazione) mentre il terzo arbitro, super partes, sarà probabilmente nominato dal presidente della Divisione del Tas competente sul caso.Fassone e Malagò
L’amministratore del Milan conferma:
“Non so quali percentuali di riuscita avremo, ma posso assicurare che daremo il massimo fino al novantesimo e anche oltre perché la sentenza sia modificata. Così non fosse i tifosi non si spaventino: avremo qualche soldo da spendere in meno ma il progetto non cambierebbe. La violazione dei bilanci, nel triennio 2014-2017, effettivamente c’è stata e la sanzione deve esserci, ma proporzionata. E un’esclusione va oltre. Un club come il nostro non lo merita. Mi auguro che i giudici decidano serenamente”.
Malagò risponde:
“È un dispiacere se una squadra italiana così blasonata ha una sanzione del genere. Ma lo ribadisco, se ci sono delle regole vanno rispettate”. Riprende Fassone: “Il verdetto dell’Adjudicatory chamber ci sembra ingiusto e ci sorprende la decisione difforme rispetto ad altre, in questi dodici mesi abbiamo cercato di rispettare le regole e di assecondare il Fair Play, abbiamo presentato piani che dimostrano come nel triennio le perdite saranno contenute rispetto a quelle del passato. Mi auguro che al Tas si possa leggere in modo diverso la storia del Milan e di quello che è successo nell’ultimo anno. Il collegamento con l’attuale proprietà è spesso tirato per i capelli anche se nella sentenza si fa riferimento qualche volta a un futuro nebuloso che noi cercheremo di rendere chiarissimo”.
Lotta azionaria
Se non arriverà il bonifico di Li, allora ci sarà un’asta per rilevare la società. Elliott o Commisso pronti al braccio di ferro:
Anche sul passaggio di quote azionarie non c’è esattamente chiarezza: in quattro giorni è difficile che la trattativa tra Li e Commisso riprenda, entri nel vivo e arrivi alla conclusione. Più verosimile che entro venerdì Yonghong restituisca il prestito parziale e arrivi in un secondo momento alla divisione del pacchetto azionario. Sui due punti Fassone rimanda alla proprietà: “Il Milan ha ricevuto i 32 milioni la settimana scorsa, il nostro account bancario è molto ricco, che poi questi soldi li abbia versati uno o l’altro è lo stesso. Sul resto non siamo indovini e non sappiamo se Li voglia vendere un pezzo del club ora o in futuro, l’importante per i tifosi è che il club sia solido e che il proprietario, chiunque sia, ci supporti e ci aiuti. Li lo ha sempre fatto e ora è libero di negoziare senza informarci”