(Inter) Se c’è una cosa nella quale Luciano Spalletti ha dimostrato grande capacità è nella gestione del gruppo. La prima immagine di questa “dote” resta l’episodio nel ritiro di Riscone lo scorso anno, quando il mister rimproverò aspramente un tifoso che stava prendendo a male parole Andrea Ranocchia.
L’ex capitano nerazzurro divenne da quel momento una sorta di icona nell’attività di team building che il mister di Certaldo dovette avviare appena arrivato sulla panchina nerazzurra.
E da quel momento in poi anche l’atteggiamento dell’opinione pubblica nerazzurra su Ranocchia mutò radicalmente. Le ironie cessarono immediatamente, il ragazzo dette prova di grandissima maturità e professionalità, diventando uno dei veri leader dello spogliatoio interista.
E quando venne il suo turno, dopo mesi di panchina, contro il Chievo, San Siro fu tutto per lui. Fino all’immagine finale dell’Olimpico, diventata un vero must, con Andrea in lacrime di gioia in ginocchio sul terreno di gioco a simboleggiare la gioia per il quarto posto conquistato con i denti all’ultimo minuto. E oggi Spalletti non perde occasione per ripetere che “Ranocchia non si tocca, finche reso resta all’Inter anche lui”.
I fatti sembrano ripetersi quest’anno. Cambiano i personaggi, cambia la location ma il succo resta lo stesso.
Non siamo più in montagna ma ad Appiano Gentile, il protagonista stavolta è Antonio Candreva, il film più o meno è lo stesso. L’ex laziale non ha avuto un’annata straordinaria, nessun gol e qualche prova opaca. Ma sempre con tanti chilometri a fine partita e tanta generosità nell’appoggio della manovra per i compagni.
Più volte si è fatto il suo nome tra i possibili partenti. L’età ed il valore di bilancio ancora piuttosto elevato, circa 11 milioni, non ne fanno un protagonista “facile” per una eventuale operazione di mercato, come molti tifosi vorrebbero. I social sono pieni da tempo di post che in maniera più o meno educata invitano Candreva a scegliere altre strade.
L’esterno ed il suo entourage non hanno mai nascosto la volontà di restare all’Inter. Soprattutto adesso che si apre la stagione più esaltante dell’ultimo periodo con il ritorno in Champions League.
Spalletti dal canto suo agisce in senso del tutto opposto agli simoli della tifoseria. A chi gli parla di possibile cessione di Candreva risponde che non è corretto giudicare un giocatore della sua esperienza per qualche gol sbagliato o per qualche cross non andato a buon fine. A testimonianza di una fiducia nei mezzi del giocatore per niente intaccata dagli errori, dalla sfortuna o men che meno dalle critiche dei tifosi.
Come l’anno scorso, una difesa non banale di Spalletti nei confronti del giocatore serve a tranquillizzare gli animi ed a costruire le migliori condizioni di lavoro e psicologiche del gruppo.
Da qui alla fine del mercato ovviamente l’Inter dovrà finalizzare qualche operazione in uscita. Eder in Cina è il fatto di oggi. Ma niente lascia presagire che al termine del mercato sarà proprio Candreva ad aver lasciato la Pinetina.