LIVE. La conferenza di Luciano Spalletti da Appiano Gentile

Luciano Spalletti alla prima conferenza stampa stagionale

Domani l’Inter 2018/2019 debutta in Svizzera contro il Lugano. Luciano Spalletti parla nella solita conferenza stampa che anticipa il match.

La stagione dell’Inter è iniziata da pochi giorni con il ritiro pre-stagionale alla Pinetina di Appiano Gentile. Nella giornata di domani i nerazzurri affronteranno il Lugano nella prima uscita stagionale e, Luciano Spalletti, anticipa la gara con la conferenza stampa di rito. Dopo le presentazioni di tutti i nuovi acquisti fatti fino ad ora tocca al tecnico di Certaldo.

Per la prima volta in stagione parla Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo anticipa la gara di domani tra Lugano e Inter rispondendo ai giornalisti che, anche oggi, sono arrivati alla Pinetina di Appiano Gentile per curare l’allenamento dei nerazzurri. Oggi, infatti, si tiene il quinto giorno di ritiro pre-stagionale, l’ultimo giorno di allenamenti prima della trasferta in Svizzera per affrontare il Lugano.

Le parole di Luciano Spalletti

Abbiamo la difesa più forte? “Con numeri e comportamento abbiamo dimostrato di saperci fare. Abbiamo dei calciatori molto forti e il reparto è stato ancora migliorato. Per certi versi quasi complicato. Diventerà un reparto importante della squadra.”

Quanto sente sua questa squadra? Come hanno approcciato i nuovi? “La mia squadra la sento sempre mia. La cosa fondamentale è vedere la disponibilità dei giocatori. Faremo tutto per il bene dell’Inter. Abbiamo potenzialità in ogni reparto. Perché non dovremmo far bene? Sappiamo di che squadra facciamo parte. Uomini forti, destini forti!”

(Gazzetta dello Sport) L’Italia si è divisa in due fazioni: chi pensa che il campionato sia chiuso e chi pensa che l’arrivo di Ronaldo sia un upgrade per la A. Lei di quale fa parte? “Io partirei dal fatto che è vero che darà forza e visibilità al nostro campionato, però poi quello che diventa fondamentale è che una volta il campionato di Serie A era il migliore del mondo. Per puntare a vincerlo non si andava a sperare dell’indebolimento delle altre o alle vendite delle altre ma si puntava di essere la più forte delle più forti. Penso che questo gioco era un gioco al rialzo dove poi ci portava alla continua progressione e l’arrivo di Ronaldo secondo me è uno di quegli slanci a cui bisogna agganciarsi perché poi si possa ridare vita a quel meccanismo di voler essere la più forte delle squadre più forti. In tutti i commenti che sono stati fatti si legge entusiasmo e voglia di confrontarsi e di affrontarlo. Si respira un’aria di grandi sfide e fa bene al nostro movimento. Lui è un grandissimo sotto ogni punto di vista. Soprattutto da quello mentale. Nessuno però può farci sentire inferiori senza il nostro consenso.”

(Raisport) Il mercato le fa pensare di essere più vicini a Juve e Napoli? Si può parlare di lotta per lo scudetto? “Non voglio domandarmi se potremo far bene ma la domanda che mi pongo è: perché non dovremmo fare bene quest’anno? Il fare bene non so se assomiglia a quello davanti che tira il gruppo o che fa il passo, ma sicuramente dovremo essere quelli dentro la scia delle squadre più forti. Come obiettivo abbiamo quello di farci trovare sulla scia delle più forti in tutti gli obiettivi, in fondo si starà a vedere. In fondo bisogna arrivare in corsa con le più forti in tutte le competizioni. Riusciremo a fare una squadra di 20 calciatori forti che ci determinino di cambiarli e continuare a vincere, la società si muove molto bene.”

(Sky) Che Inter sta vedendo? “Si sono presentati tutti molto bene. Sono entusiasti di vestire questa maglia. Ora c’è una presa di considerazione da fare, un’attenzione da portare verso quei calciatori che hanno piacere di venire a giocare all’Inter. Fino ad ora poteva esserci qualcuno che avesse dei dubbi ma grazie al lavoro della società e della squadra c’è un appeal differente per venire a giocare nell’Inter. Ci può essere anche il grande campione che voglia venire a far parte della nostra squadra e ci rende orgogliosi del lavoro fatto da tutti. Questi giocatori sono stati seguiti anche nella passata stagione e scelti per renderci una squadra forte e completa in tutte le sue performance perché poi il cambiamento che dobbiamo fare velocemente perché ci servirà cambiare spesso i giocatori. Diverso dall’anno scorso perché quest’anno abbiamo bisogno di una rosa superiore e di livello perché poi come si è visto il calcio è fatto di opportunità nascoste in un pallone dove poi devi riuscire a sfruttarli tutti perché quello buono può darsi che sia l’ultimo dell’ultima partita. Quello è ciò che fa la differenza su tutta la stagione. Bisogna essere nelle condizioni di non sentirsi dire “ho giocato poco quindi valgo meno dell’altro.” Quelli che ragionano così quest’anno non possono far parte dell’Inter.”

Cosa pensa dei nuovi arrivati? “Lautaro ci sta facendo vedere di essere un giocatore forte e maturo nonostante l’età che ha, bravo spalle alla porta, bravo a fare il perno sui difensori. Dentro le situazioni ha già carattere forte come tutti gli argentini. Politano fa vedere la sua velocità con la palla al piede, il dribbling secco. De Vrij è abituato a giocare in nazionale e spostare quello che sono le attenzioni sulla palla da recuperare e renderla subito giocabile in poco tempo. Nainggolan è facile descriverlo. Lui è così come lo vedi, è trasparentissimo. Quando lo guardi non rischi di essere ingannato, ti descrive perfettamente quello che è e paga le pene di essere uno che vive senza cover. A qualcuno questo non piace a noi sì. Salcedo è un altro tipo Karamoh che ti punta e ti salta. Asamoah è un calciatore completo, perfetto per tentare di ambire a fare dei passi in avanti per una squadra forte come la nostra. Un calciatore che sa già quello che fare e come comportarsi. Ti dà delle notizie per andare un po’ più in là e sapere quello che trovi. Ha giocato e fatto bene in più ruoli, è maturo e ha tutte le qualità fisiche e tecniche per assolvere a ogni colpo.”

(Mediaset) Mister sei orgoglioso del mondiale di Perisic e Brozovic? Timore che qualcuno provi a portarli via?“Brate Ivan e brate Brozo sono calciatori che hanno fatto vedere nell’ultima partita di cosa son capaci. La partita con l’Inghilterra è stata la più bella, fatta con più qualità per l’apporto dei nostri due calciatori. Brozo in quella posizione lì è quello che ha determinato la qualità del gioco di squadra in una partita difficile perché sono andati subito in svantaggio. Ha fatto spostare uno come Modric. Ha fatto molti metri, più di 16 chilometri in partita perché in genere se ne fanno 10-11. Ok che ci sono i supplementari ma andare oltre ciò che hai fatto in 90′  è difficile. Con lui la palla parte forte e continua forte. Lui la palla la fa suonare sempre perché la pigia fino in fondo. Ha fatto qualità e recuperi palla. Su Perisic sono d’accordo con ciò che ha detto Mourinho, è un giocatore da strapotere fisico. Allo strapotere di Ronaldo si può paragonare quello di Ivan: è forte nella velocità finale, sulla resistenza perché si è assistito a recuperi fatti con distanza corsa da 80-100 metri. Sapevo che era uno disponibile per i compagni ma mi ha comunque sorpreso. Si è visto anche nello scorso campionato le volte che ci ha tolto le difficoltà col gioco aereo. Quello che deve imparare di più è il contatto con la zona centrale e con la porta. Spero che il gol gli dia delle notizie in più e che possa riuscire a fare più gol perché lui ha nelle possibilità dei numeri superiori. In questo mondiale loro hanno fatto un’acquisizione di consapevolezza dei propri mezzi che metteranno in valigia e la porteranno via dalla Russia per metterla a disposizione della nostra squadra perché loro nell’Inter si trovano bene e vogliono far bene.”

(Corriere dello Sport) Il ritorno in Champions sarà condizionato dalla quarta fascia e dalla lista ristretta, ti aspetti difficoltà? “Il discorso dei paletti sulla lista sarebbe una difficoltà se non la completassimo per quanto riguarda il discorso del campionato. Penso che sia un numero sufficiente per poter giocare tutte le competizioni, è chiaro che poi bisogna stare attenti in quello che saranno le scelte quando ci saranno tutte quelle partite lì. La più grossa difficoltà, da parte mia, è quella di andare a dire a un paio di calciatori che non potranno essere in lista. Sarà un momento che non vorrei mai andare a vivere, però poi in questo percorso ci entreremo in qualche ragionamento per essere pronti ad accettare una regola a cui tutti dobbiamo attenerci. Poi noi sappiamo chi siamo, come ci chiamiamo, sappiamo qual è la storia più lontana e più recente. Per cui se si mettono a confronto deve far togliere qualsiasi dubbio su come si vanno ad affrontare le partite anche contro squadre più forti, anche contro squadre che hanno fatto meglio di noi negli ultimi campionati. Non ci siamo messi in una posizione comoda ma lo sappiamo e lo volevamo per cui ci faremo trovare prontissimi.”

(Tuttosport) Qual è il vostro orientamento? Firmare un rinnovo da qui a inizio campionato o per lei si può parlarne anche più avanti? “Non c’è nessun problema. Il contratto lo facciamo anche in cinque minuti finito l’allenamento. Lo sviluppo del secondo sarà ancor più facile del primo. Qui mi trovo bene come ho sempre detto: non c’è bisogno di procuratori e avvocati. Tra noi c’è un buon rapporto e siamo tutte persone serie che vogliono lavorare in una maniera corretta e seria perché tutti quegli sportivi che ci vengono ad applaudire ogni volta che possono meritano questo. Meritano assoluta serietà e professionalità. Quando poi qualcuno è andato a legare il mio contratto a determinati giocatori l’unica cosa che ho preteso è quella di contrastare i tentativi o quelle trattative inverosimili. Questo è ciò a cui mi oppongo perché poi sono dannose sia per la squadra che i nostri sportivi. Stiamo portando avanti un mercato fatto di obiettivi che sono alla nostra portata e fatto di idee e a me questo piace per cui era probabilmente l’unica cosa che poteva creare dei fraintendimenti. Il contratto in se’ lo facciamo in 5 minuti.”

(Libero) Al livello di competenza tecnica, tra il lavoro dell’anno scorso e gli acquisti, è una delle più mature degli ultimi anni. Si può dire che sia al livello dell’ultima di Mourinho? “Non penso di essere inferiore a nessuno. La rosa era forte l’anno scorso ed è fortissima quest’anno. Ci sono squadre attrezzate con una mentalità acquisita e con un comportamento che viene da qualcosa di consolidato quando le affronti sul campo. Dà dei vantaggi, secondo me. Ciò che saremo non l’ho visto nelle vittorie dell’anno scorso ma nel momento in cui siamo usciti da quel periodo difficile che sapevo che ci saremmo poi ricascati. Quando abbiamo fatto quelle otto partite in cui abbiamo fatto pochissimi punti e tutti, ormai, dicevano che avremmo fatto come nelle precedenti stagioni. Invece no, quello era il nodo da sciogliere e l’abbiamo sciolto bene. Nell’ultima partita, quelli che ci son rimasti male, dicono che siamo stati fortunati. Siamo stati quelli che hanno sofferto nelle partite perse come con il Sassuolo in casa e il giorno dopo siamo arrivati a lavorare in una maniera seria. Nell’ultima gara abbiamo dimostrato una mentalità fortissima contro una delle squadre più forti del campionato. Quel momento lì è quello che mi fa pensare di avere una squadra più forte e difficilmente ritroveremo quei momenti bui.”

(Ansa) Se c’è questa facilità di rapporti perché non rinnovate? “Se sono pronto lo sviluppo bene, se non sono pronto lascio qualche interpretazione a qualcosa che non succede bene. Ci dica lei quando dobbiamo rinnovare. Mi dica lei qual è il problema, domani faccia il titolo “Come se avessi firmato il contratto”. Mi dice una cosa che mi fa dispiacere, io qui mi trovo bene. Ci dia una data, stia tranquilla che il contratto si fa.”

(Tuttomercatoweb) Da chi si aspetta un upgrade quest’anno? Vuole sperimentare un modulo con due punte? “Dobbiamo costruire bene dalla difesa e partiamo dal basso. La difesa, fino ad ora, l’abbiamo lavorata a quattro e dentro la partita di domani giocheremo a 4, quella dopo la giocheremo a 5 e lavoreremo la difesa a 5 nei prossimi giorni. 5 o 3 dipende come si vuole impostare, per quello che ci riguarda è meglio chiamarla a 3 perché vogliamo stare alti con la linea difensiva: alcune volte ci si riesce e alcune volte no. Non saremo una squadra a fare una linea a 5 fermi sul limite dell’area, lasceremmo troppo campo agli avversari e faremmo una cosa che non è da squadra di livello. Lautaro e Icardi possono giocare insieme, devono andare a mettersi in un contesto di squadra e riuscire poi a dividersi i compiti, passarsi la palla il più spesso possibile perché nasca un’intesa. Viene, poi, naturalmente a cambiare qualcosa dentro quello che è il comportamento tattico però con la difesa a tre inizialmente lavoreremo più i due trequartisti sotto la prima punta, poi si vedrà come si sviluppa. E’ una modifica da fare facilmente che faremo quando avremo una conoscenza maggiore dei calciatori. Calciatori che possono diventare dei crack calcistici sono Ivan, che ha altre possibilità di conclusioni: gol di testa ne ha fatti pochi ed è fortissimo, deve andare a chiudere più l’azione nell’area anche se sull’esterno si sente a casa sua. Diventa facile, per lui, metterla sulla corsa nell’uno contro uno. Dentro l’area si trova più densità ma deve andarci perché ha la prepotenza per emergere anche in quella condizione. Mi aspetto molto di più da Vecino perché ha passato un periodo dove non stava bene fisicamente e non ha fatto vedere tutto il suo repertorio. Ce ne sono altri che possono fare sicuramente meglio rispetto all’anno scorso, qualcuno non l’ho messo in condizione perché l’ho spostato come D’Ambrosio che gli ho fatto fare di tutto ma ha fatto benissimo. Candreva ha dato un contributo lo stesso ma ha potenzialità per fare anche gol. Mauro ha anche dei numeri superiori a quelli che ha fatto l’anno scorso ma se si va a vedere poteva aver segnato anche qualche gol in più, perché non tentare di farlo? Senza quelli che se ne sono andati magari non avremmo raggiunto l’obiettivo quindi li ringraziamo e gli facciamo il più sincero in bocca al lupo per il loro futuro, lo stesso facciamo anche per Eder che è stato trovato l’accordo e lui è andato contento a fare una nuova esperienza, però poi la società ha sostituito bene e completeremo bene la rosa. Probabilmente anche senza il sostegno dei tifosi non saremmo arrivati dove siamo arrivati e menomale che lì non c’è il fairplay finanziario e non c’è mercato da fare.”

(fcinter1908) Le è dispiaciuto non rivedere Cancelo e Rafinha? “Mi è dispiaciuto perché sono due giocatori forti che ci hanno dato una mano. Erano dentro il gruppo, dentro la mentalità e dentro i colori in tutto e per tutto. Loro erano molto emozionati a far parte di questa squadra. Ci sono, però, dei paletti da rispettare e non ci hanno permesso di tenerli. Questi regolamenti vanno conosciuti bene per cui ci sono determinati calciatori che dentro questo meccanismo valgono molto di più o molto meno rispetto a ciò che si vuole cercare. Non eravamo in condizione di opporci a questi numeri. Gli vogliamo bene e ci hanno dato tanto.”

(sportsnewstv) Potrebbe esserci un allargamento del divario tra le prime 4 e le altre con l’arrivo di Ronaldo? Quando si riferiva a un grande campione che potrebbe venire a cosa si riferiva? “Mi capita di aver conosciuto tanti calciatori e di conoscerne sempre di più e mi sembra che in quest’ultimo periodo l’Inter abbia creato curiosità a molti calciatori. Mentre parlando di qualcuno poteva sembrare difficile farlo venire all’Inter a causa dei risultati delle precedenti stagioni e per quello che era il livello dove potevano poi lavorare questi determinati calciatori. Ora non ho trovato nessuno che la vede come possibilità chiusa di venire a giocare all’Inter. Sono tutti entusiasti del modo di lavorare e del posto dove lavoriamo, della città dove viviamo e di tutte le caratteristiche che ci circondano e che fanno parte del nostro club. Quello che è stato il comportamento dell’anno scorso, nonostante quel periodo lì, i nostri tifosi in quel periodo ci sono rimasti vicini. Sono tanti ma quando mancano i risultati può esserci uno scollamento che li faccia allontanare. Diventa poi facile pensare che possano attaccare qualche calciatore ma loro sono rimasti ad incitare fino in fondo alla partita. Abbiamo mostrato la serietà del nostro lavoro e loro l’hanno apprezzato. Lo stesso vale per i giocatori. Sono tutti entusiasti quando parlano di Inter. Chiaro che chi ha Ronaldo diventa ancora più forte. Però, poi, ho visto l’anno scorso lottare come non si era visto negli ultimi anni. Quello che era lo strapotere degli anni precedenti è stato inferiore. Un paio di risultati hanno determinato la volata finale. Fino all’ultimo è stato incerta sia la vittoria del campionato che l’ingresso in Champions che in Europa League. Le nostre squadre hanno fatto bene anche in Europa e Lazio e Atalanta meritavano di andare più avanti. Vedo lavorare sempre più allenatori giovani e preparati che allestiscono squadre organizzate. Ciò che vedo sul campo e dai miei colleghi, quando si parla di costruzione di gioco e di soluzioni di pressing, è che si vedono più gol e più equilibrio com’è stato l’anno scorso. Siamo sulla strada giusta.”

(L’Equipe) Cosa ne pensa di domenica? Tiferebbe Croazia anche senza Perisic e Brozovic? “Io guardo la qualità dei calciatori e la Croazia a me piace ed è piaciuta dall’inizio. Ha dei calciatori tecnici che conosciamo benissimo ma anche la Francia. Per cui sono condizionato dai miei giocatori e farò il tifo per loro. Bisogna rimanere nella realtà e tifo Croazia.”

Cosa pensa della descrizione di Sabatini su Nainggolan e su di lei? “Nainggolan è impossibile da controllare, è come Diabolik. Nainggolan ha fatto bene ovunque e ha dimostrato di essere fatto di una pasta di quelle buone. Lui ha voglia di far vedere agli interisti il marchio Nainggolan. L’intervista di Sabatini la devo vedere bene ma credo che da lui ci sia molto da imparare. Il problema è di doverlo fare dentro una nube di fumo alle 3 di mattina perché poi inizia a telefonare alle 2 e finisce alle 3 o come quando dopo una cena abbiamo parlato e abbiamo finito a quell’ora lì. Sabatini è un personaggio importante che sa di calcio e ogni qualvolta Sabatini ha fatto vedere interesse per un calciatore, questo calciatore ha trovato molti estimatori perché Sabatini è un riferimento anche per i suoi colleghi nel lavoro che fa. A me è dispiaciuto quando è andato via e gli faccio un sincero in bocca al lupo per il suo futuro. Ci sentiamo spesso perché siamo amici e nei titoli mi è sembrato di leggere che ho qualche complesso, lui di complessi se ne intende bene (ride ndr). Se per complesso intendiamo non passare di sopra a ciò che non ci va bene sono complessato.