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La convinzione di Spalletti gliela leggi negli occhi, non appena si presenta in sala stampa. Sorridente, abbronzato, ma soprattutto determinato.
E fa niente se la squadra più forte, campione d’Italia da sette anni consecutivi, è riuscita ad arricchire la propria gioielleria con la gemma più preziosa al mondo.
Si parte alla pari, poi si vedrà. Perché qui «nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso…»
Una frase forte, ad effetto. Un modo per lanciare da subito la sfida a distanza con la Juventus, che resta la regina, la squadra da battere. E con un CR7 in più. Però l’Inter che sta nascendo piace molto a Spalletti, che sintetizza il suo pensiero con questa battuta: «Non mi domando se potremo far bene, ma perché non dovremmo far bene…».
Il mercato gli ha regalato cinque giocatori di grande livello, che hanno proiettato la sua squadra su una nuova dimensione. Di maturità e di consapevolezza. Una squadra Ninja, pronta cioè a sabotare un campionato per molti già scritto.
Che dovrà avere l’esuberanza e la sfrontatezza del suo nuovo uomo copertina, il vero Ninja: Nainggolan. E allora Spalletti gonfia il petto, perché sa di avere le armi per dare fastidio fino alla fine. E tocca le corde dell’orgoglio,
con quel «nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso». La sua nuova Inter è stata pensata e costruita attorno all’arrivo di Nainggolan, guarda caso uno dei simboli degli anti-juventini. Da sempre.
La grandi squadre vanno allenate anche mentalmente, come da queste parti ha fatto con grande successo José Mourinho.
Ma anche Spalletti su questo è un maestro, così come è tra i migliori a lavorare sul campo. Con scrupolo e attenzione a ogni dettaglio. L’allenatore sta studiando due soluzioni per ribaltare le sorti del campionato e dare l’assalto alla dinastia bianconera: il classico 4-2- 3-1 e il nuovo 3-4- 2-1, per sua stessa ammissione.
«A Lugano giocheremo col 4-2- 3-1, perché in questi primi giorni abbiamo lavorato su questo. La prossima giocheremo col 3- 4-2-1, che inizieremo a provare nei prossimi giorni». Due sistemi di gioco, un unico scopo: esaltare lo strapotere fisico di Nainggolan tra le linee, la sua capacità di infilarsi e fare male.
Il Ninja in questi primi giorni ha già trasmesso la sua carica al resto del gruppo e cercato l’intesa con Icardi, con cui fa spesso coppia al calcio-tennis.
Ma il mondo Inter ha voglia di ammirare e scoprire tutta la nuova argenteria di casa. E stasera a Lugano avrà finalmente l’occasione di abbracciare la propria squadra.
Nel probabile undici titolare debutteranno anche De Vrij, Politano e Lautaro Martinez. Poi si vedrà anche Asamoah.De Vrij è il nuovo ministro della difesa, l’uomo chiave per la leadership difensiva e l’abilità nel far ripartire l’azione appena recuperata palla.
Politano la variabile impazzita dalle giocate imprevedibili. Ma è Lautaro quello più atteso. E non solo perché argentino e figlioccio di Milito.
Si chiama Martinez ma che ha preteso Lautaro dietro la maglia perché «di Martinez ce ne sono troppi». Vuole essere unico, speciale e anche per questo ha voluto subito la 10.
In ritiro condivide la stanza con Icardi ma l’obiettivo vero è dividere col capitano gli spazi in attacco e i gol. Il «Toro» argentino è pronto a stupire. L’Inter Ninja a spaventare la Juve e tentare l’impresa.