(GdS) Inter, Spalletti sfida apertamente la Juventus: ‘Non ci fate paura’

Con gli occhi di chi tra le mani sa di avere una macchina affidabile. Con le parole del capitano con le previsioni meteo in mano, e non c’è mare in tempesta fuori. Con la postura, la solita, che trasmette certezze, quando non ancora una piacevole arroganza.

È Spalletti Luciano, non dubitate. È quello che si fa una domanda e si dà una risposta, senza rubare il mestiere a nessuno: «Perché non dovremmo far bene?».

Lugano è la prima tappa di un Giro che Spalletti pensa di poter vivere in prima fila, e pazienza se la maglia rosa ha il 7 di Cristiano Ronaldo: «Una volta la Serie A era il meglio, era una corsa ad essere la più forte delle forti. Ecco, penso che l’arrivo di Ronaldo a Torino possa ricreare questo meccanismo di gioco al rialzo.

È uno slancio a cui bisogna agganciarsi. Se si lotta solo per il secondo posto? Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso. Io non so se saremo tra quelli che tirano il gruppo, ma sicuramente dovremo farci trovare nella scia delle più forti. Dobbiamo arrivare in fondo a tutte le competizioni. Non avremo periodi bui come lo scorso anno: la rosa è migliore».

Ah si? abbiamo preso Nainggolan?

Non foss’altro che per la presenza di Radja Nainggolan: «Ah sì? Abbiamo preso Nainggolan?». Il ghigno di Spalletti è una garanzia:

«Radja è così come lo vedi, è trasparentissimo. Paga le pene di essere uno che vive senza cover: a qualcuno questo non piace, a noi sì». Messaggio chiaro per la Roma, che ha spiegato la cessione del Ninja per motivi disciplinari.

E Luciano ci scherza su: «Provate voi a controllarlo, è comeDiabolik, da tutte le parti. Radja è di una pasta buona, ha voglia di far vedere agli interisti il suo marchio». Una volta Luciano ci riuscì: strinse un patto con il belga dormendo a Trigoria con lui per un mese di fila, e furono fuoco e fiamme. Acqua ghiacciata invece su incendi avvistati in zona rinnovo di contratto. Spalletti è in scadenza, l’accordo verrà allungato prima dell’inizio del campionato:

«Consideratelo già fatto. Se volete, firmiamo in 5 minuti. Non c’è problema, io qui sto bene. In passato ho solo preteso di contrastare trattative inverosimili, dannose per la squadra. Ma il mercato fatto finora è stato pieno di idee, la cosa mi piace».

Ci faremo trovare prontissimi per affrontare la Champions

Piace al punto che non c’è quarta fascia che tenga per frenare le ambizioni: «Ci faremo trovare prontissimi in Champions, la nostra storia più recente toglie qualsiasi dubbio.

La lista ridotta? La vera difficoltà sarà dover andare a dire a un paio di giocatori che non giocheranno in Europa». Presto per tracciareiprofili, c’è un mercato di mezzo. Ma certo Dalbert, acquistato un anno fa per 26 milioni, è uno dei maggiori indiziati. Problema di là da venire, ora c’è un’Inter da costruire:

«L’appeal adesso è differente, ora anche il grande campione che non ti aspetti può scegliere di venireagiocare qui, segno che abbiamo lavorato bene. Non voglio sentire frasi del tipo ”ho giocato una sola partita, non potevo essere in forma”. Di questa gente qui non ho bisogno».

Lautaro Martinez abbiamo bisogno del vero Toro

Ha bisogno invece di Lautaro Martinez: «È già maturo per l’età che ha. Certo che può giocare con Icardi». E allora occhio al modulo: «A Lugano sarà difesa a quattro, a Sion a tre. inizialmente lavorerò sul doppio trequartista (3-4-2-1, ndr) poi sulle due punte (3-4-1-2, ndr)».

Degli altri nuovi dice: «Politano dà grande velocità, De Vrij rende subito la palla giocabile, Asamoah è completo, Salcedo ti punta e ti salta».

E poi ci sono quei due in finale Mondiale: «Perisic e Brozovic stanno bene qui, ridaranno all’Inter la consapevolezza acquisita al Mondiale. Ivan fisicamente è l’unico che può essere accostato a Ronaldo. Ma deve imparare a venire a giocare dentro l’area, visto con l’Inghilterra?».

Perisic dopo il Mondiale Spalletti ha già in mente come utilizzarlo

Occhio, perché Luciano ha in testa qualcosa per Perisic. «Grazie a quelli che sono andati via, senza di loro magari non avremmo centrato la Champions. Ma l’Inter ha paletti da rispettare, meno male che peri tifosi non vale il fair play Uefa». Tra gli addii andrebbe considerato anche Sabatini: «Dice che ho qualche complesso? Beh, lui se ne intende…». Sì,èsempre Spalletti, ancora di più Spalletti.