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(GdS) Spalletti, che lavoro straordinario: sul campo è una macchina, e con Radja…

Spalletti, lavoro straordinario

Spalletti vuole ricominciare questa stagione esattamente come è finita la scorsa: con la zuccata di Vecino che è andata a morire alle spalle di Strakosha e ha consegnato la Champions all’Inter. Per questo, come riporta la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, quel momento così bello viene riportato alla mente spesso durante questi allenamenti. E il perché è molto semplice.

Il tecnico nerazzurro vuole che i calciatori si abituino a questi momenti, in modo tale da andarli a ricercare sempre nel corso della stagione. A tal proposito è stato riportato dalla rosea un momento dell’allenamento di ieri: “È successo che il quartetto offensivo schierato – Karamoh/Nainggolan/Salcedo/Icardi – a un certo punto s’è messo un po’ troppo a cercare i tocchetti senza cercare la via più diretta, il gol. E allora s’è sentito Luciano urlare: «Semplice, semplice, cerchiamo la via più semplice». E ancora: «Fate gol, fate gol. Giocate come fosse l’ultimo pallone dell’ultimo secondo dell’ultima partita». E la mente non può che tornare, appunto, a quel Lazio-Inter.

Uno straordinario lavoro di motivazione che darà sicuramente i suoi frutti poi nel corso di questa stagione. Stagione nella quale non devono ripetersi i cali di concentrazione che, ad esempio, sono costati la sconfitta in casa contro la Juventus (scempi arbitrali a parte, ndr) o che sono costati tanti punti persi per strada.

Il retroscena

Spalletti, per far respirare subito ai nuovi acquisti l’aria che tira ad Appiano Gentile, ha chiesto e ottenuto, dice la Gazzetta dello Sport, un incontro con tutti loro ancor prima che raggiungessero il ritiro. Un modo, appunto, di fargli assaggiare la mentalità nerazzurra, fargli prendere coscienza di dove sono arrivati e poi, ovviamente, un modo per conoscerli meglio.

Ovviamente però, con un nuovo acquisto in particolare è andata diversamente. Stiamo parlando di Radja Nainggolan. Ecco le parole della rosea a proposito: “Una sera se l’è portato a cena: tête-à-tête, per capire l’effetto che avrebbe fatto, un Ninja a Milano”.