Ma cos’ha fatto Cristiano Ronaldo! Fate girare perché è davvero clamoroso!

Ronaldo, c’era una volta il giornalismo

“Cristiano Ronaldo saluta i nuovi tifosi della Juventus e i social lo ‘inondano’ di apprezzamenti. In appena tre ore, il post dell’attaccante bianconero su Instagram ha ottenuto oltre 4 milioni e 200.000 like. ‘Sei il benvenuto’, ‘Legend’, ‘Farai la storia’ sono alcuni dei commenti dei suoi fan. Tra questi anche alcuni tifosi del Real Madrid: “Ci mancherai”, scrive uno di loro a dispetto di chi, e non sono comunque pochi, si sente tradito dalla decisione del giocatore di lasciare la Spagna”.

Ecco.

Quello che avete appena letto è una notizia sul sito dell’Ansa. Non ci credete? Cliccate qui. Per chi avesse poca memoria – o più semplicemente non gliene è mai fregata una mazza – l’Ansa è l’Agenzia Nazionale Stampa Associata. E’ la prima agenzia di informazione multimediale in Italia e la quinta al mondo dopo Reuters, Ap, France Presse ed Efe. Insomma: non stiamo assolutamente parlando dei ragazzini che fanno il ‘giornalino della scuola’. Nè di Radio Padania o del Cioè: con rispetto (molto) al Cioè e… (il politicamente corretto) a Radio Padania. Quando un mio collega, molto più ‘navigato’ di me, mi ha passato questo link, sono trasalito. Lui, invece, non dà notizie da qualche ora. Ha mandato solo una foto su WhatsApp con una fotografia: “Imbarco per il Belize”. Io, che non so dov’è il Belize, e comunque non ho i soldi per andarci, mi sono più romanticamente chiesto perché ho studiato 17 anni per diventare giornalista professionista.

Dal vitello tonnato al lettore bollito

Quanto scritto dall’Ansa è però solo l’ultimo capitolo di un libro – il trasferimento di Cr7 alla Juventus – che ha triturato ‘the balls’ quasi quanto uno di quei tormentoni da spiaggia tragicamente nati con ‘Vamos a la Playa’. Ah, i Righeira non esistono più – incredibile scoperta che ho fatto a maggio –  ma sta comunque passando ancora ‘Vamos a la Playa’: d’altronde la cultura di un popolo può essere stimata anche in base a cosa ascolta. N’evvero Liga? (“Siamo l’opinione sotto il libro paga, siamo le riunioni qui nel retro di bottega, siamo le figure dietro le figure” Se qualcuno mi dice che vuol dire, mi risolve un’enigma come quello della Zup che si doveva leggere Seven Up). Comunque. Francamente queste poche righe, che come sempre verranno lette dai miei quattro gatti di lettori, non vogliono fare la storia. Ma semplicemente urlare al mondo: dov’è finito il giornalismo sportivo italiano? Domenica, su Sky Sport 24, edizione delle 20, la notizia della Francia campione del Mondo è arrivata “moooooooolto” dopo una marea di servizi su Cristiano Ronaldo. Pensavo che il fondo si fosse toccato lì, poi ho ascoltato il grande approfondimento: Cr7 ha mangiato il vitello tonnato. “Me cojoni”, direbbe il mio amico Marco Ciogli. Io è una vita che mangio il vitello tonnato, una volta ho svuotato un intero vassoio, ma mica mi son fatto figo. La cosa che più colpisce, quindi, del momento che sta vivendo il giornalismo italiano è che non c’è nulla che colpisca. Nulla.

Quindi?

Questo articolo vuole essere un grido disperato. D’accordo, la Juventus ha davvero concluso l’affare del secolo, ma torniamo a parlare e scrivere di notizie con la ‘Enne’ maiuscola. Siccome qualche “intellettuale d’oggi, idiota di domani” potrebbe dire: Ma se era interista… Ma se era interista avrei scritto pari, pari le stesse cose. Torniamo al centro della notizia. Torniamo al cuore dell’informazione sportiva e non. Perché, avete visto? Basta un titolo a cinque stelle, come quello realizzato ad hoc per questo articolo, per portare il lettore ad aprire. Basta un titolo a cinque stelle, che tira in mezzo il protagonista del momento, per portare a leggere… IL NULLA. Esattamente come per questo articolo. Davvero ci vogliamo far prendere per il culo (l’ha sdoganato la Treccani) così?