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(GdS) Spalletti non fa drammi: “Ecco perché il Sion ci ha battuti”

Spalletti parla dopo la batosta Sion

Doveva essere un’amichevole estiva come le altre: Inter in grande spolvero, avversari che arrancavano e Spalletti in panchina a godersi lo spettacolo. Invece niente di tutto questo è accaduto. E’ avvenuto, semmai, l’estatto contrario: Sion batte Inter 2-0. Un risultato inatteso, ma figlio di una serie di fattori che il tecnico nerazzurro ha analizzato nel post partita.

Ecco le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport: «Abbiamo finito le energie prima del Sion, ci hanno fatto correre a vuoto, questa è la verità. Hanno meritato di vincere. Avremmo solo dovuto giocare con più forza il pallone». Solo un problema fisico? Può darsi, d’altra parte la differenza di condizione fisica vista ieri era imbarazzante. Il Sion sembrava una qualunque squadra a marzo, quando la condizione solitamente è al top.

Proprio in questa direzione sono andate le successive parole del mister: «Stiamo faticando molto in ritiro, anche ieri (martedì, ndr) la seduta è stata molto pesante. Perdere non fa mai piacere, ma è un lavoro che va fatto, anche correndo il rischio di partite del genere. La sofferenza in campo è stata tanta. Il pallone viaggiava lento, il terreno di gioco e la densità dell’erba non consentivano uno scorrimento rapido. Ci dispiace per i tifosi, avremmo dovuto offrire uno spettacolo differente». Nessun problema, ci sarà tempo e modo per migliorare, soprattutto in vista delle grandi sfide che questa stagione avrà da offrire.

Le parole su Nainggolan e Dalber

Spalletti non ha potuto esimersi dal parlare di Radja Nainggolan, uscito anzitempo per un fastidio muscolare: «Radja è Radja, la sua è una qualità visibile, il suo è un marchio riconoscibile. Però poi le cose vanno fatte in maniera migliore anche quando in campo non c’è lui». Già, niente scuse, nemmeno se dovesse mancare il fulcro del gioco. Gli altri calciatori hanno la qualità per determinare da soli il risutato di una partita.

Infine un pensiero su Dalbert, impegnato ieri in un ruolo decisamente insolito, il terzino destro: «E’ un esperimento da ripetere, lui a destra è un qualcosa su cui si può lavorare. Voglio dargli continuità, con lo Zenit lo riproporrò, può giocare su entrambe le fasce e lui deve crederci. Certo, in partite come queste sono più le cose negative da tirar fuoriche quelle positive. Ma così impara a cavarsela». Già, perché il brasiliano ieri è stato uno dei peggiori in campo, ancora.