Eder è uno di quei calciatori che è sempre meglio avere dalla tua parte. Non avrà l’attitudine al gol di Icardi, ne la velocità di CR7 sulla fascia, ma è uno di quelli che, in situazioni di emergenza, ti toglie le castagne dal fuoco spesso e volentieri. Certo, a un certo punto una squadra deve fare un upgrade e quindi si vanno a cedere calciatori come lui. Lui però non ha rimpianti, anzi. Porterà sempre l’inter nel cuore.
Come conferma lui stesso nel corso dell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole: «Ricomincio dai tre anni con l’inter che non dimenticherò mai. Non è stato facile andar via mollare la Champions, ma ho fatto la scelta giusta. Avevo avuto la possibilità di arrivare in Cina già due anni fa, dopo l’Europeo. Dissi di no, non era il momento. Ora è diverso, volevo cambiare aria e non ho rimpianti». Poi parla della squadra che ha lasciato poco fa: «Una squadra forte, che la scorsa stagione ha creato una base di gruppo importante per l futuro. Tutti hanno remato dalla stessa parte: in uno spogliatoio si discute, certo, ma l’obiettivo finale era lo stesso».
Cosa può fare questa squadra? Citadin non ha dubbi: «Spalletti vuole vincere lo scudetto, non ci sono dubbi. E l’Inter deve tornare presto ad alzare un trofeo. Sono sicuro che la squadra lotterà al vertice. Sono arrivati giocatori forti, Nainggolan e Asamoah sono la dimostrazione di una società che ha in testa grandi obiettivi». Dagli torto.
Uno dei volti nuovi di questa Inter, forse quello che ha tolto il posto ad Eder, è Lautaro Martinez. Il giovane argentino ha fatto in tempo ad impressionare pure lui, che ha potuto ammirarlo solo per pochi allenamenti. Ecco le sue parole a riguardo, riportate dalla Gazzetta dello Sport: «Ha voglia, forza fisica, qualità tecniche e carattere tosto formato in un campionato duro come quello argentino: in definitiva, ha tutto per diventare un uomo importante per il futuro dell’Inter. E poi con Icardi ha la spalla giusta per imparare. Conosco Mauro dai tempi della Samp, è incredibile, migliora stagione dopo stagione».
Infine, un pensiero su Spalletti, tecnico dal quale ha imparato tanto: «Ho imparato da tutti gli allenatori, non dimentico neppure Iachini. Luciano è uno al livello di Conte. È uno che in campo insegna calcio. Io con lui ho giocato poco, ma non per questo cambio il giudizio su di lui, devo restare coerente».