(GdS) Inter, in tre per il centrocampo: sogno, suggestione e realtà

Inter, “Una poltrona per tre”

Non siamo ancora a Natale, non è ancora tempo per “Una poltrona per due”. Quest’estate, soprattutto in casa Inter, sta prendendo piede un’altra versione del celebre film di John Landis: “Una poltrona per tre”. Già, perché tre sono gli obiettivi a centrocampo che Ausilio sta monitorando, rispettivamente chiamati il sogno, la suggestione e la realtà.

Il sogno, come riporta la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, è senza dubbio Mateo Kovacic. Ausilio farebbe carte false per riportarlo a Milano, ma serve aspettare i movimenti in entrata del Real Madrid. Dovesse arrivare un campione (Milinkovic Savic su tutti, ndr) Mateo potrebbe effettivamente partire e il ds nerazzurro sarebbe pronto a riaccoglierlo.

Spalletti, invece, la penserebbe diversamente. Secondo la rosea, infatti, il tecnico nerazzurro non vorrebbe un profilo “alla Kovacic” per il suo centrocampo. Vorrebbe uno con le caratteristiche di Leandro Paredes, uno abile in fase di impostazione ma capace di giocare a tutto campo.

La suggestione e la realtà.

Abbiamo analizzato il sogno, adesso vediamo cosa rappresentano per l’Inter la suggestione e la realtà. La suggesione porta Ausilio a Londra, sponda Chelsea. E ha un nome e un cognome: Tiemouè Bakayoko. Il mediano ex Monaco è in uscita dalla nuova squadra di Maurizio Sarri, poiché nella scorsa stagione non ha convinto. Ausilio però non l’ha ancora preso in considerazione, probabile possa farlo a fine mercato, qualora dovesse trovarsi in una situazione d’emergenza.

Veniamo alla realtà, che è anche il nome che mette d’accordo Ausilio e Spalletti: Nicolò Barella. Il centrocampista del Cagliari, definito il nuovo Nainggolan, potrebbe fare al caso dell’Inter. Si tratta di un instancabile motorino, onnipresente in tutte le zone del campo. Per concretizzare una di queste trattative serve, in ogn caso, una cessione: quella di Joao Mario su tutte. Inoltre, ad Appiano vengono ritenuti sacrificabili Gagliardini e Vecino. Senza almeno una cessione non può arrivare nessuno. Ma Ausilio ha pazienza, tanta. I tifosi invece…