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Lo Zenit regala una gioia, non solo perché nel dopo partita è tutta una richiesta di foto, autografi, abbracci e chiacchierate con il suo ex presidente, Alexander Dyukov.
L’Inter fa passi in avanti visibili, nella condizione – ma quella è la materia più scontata – e anche sul piano del gioco, pur senza Radja Nainggolan.
L’esame è superato, anche se poi «tre gol presi sono difficilmente scusabili e spiegabili con il concetto della buona prova – ha raccontato il tecnico –.
La prestazione è stata nettamente migliore, abbiamo fatto bene specie nel secondo tempo, sul piano fisico e tattico. L’Inter è in crescita, in campo ha messo più qualità rispetto a Sion, si sono viste in campo buona partecipazione e buone scelte di gioco, oltre che una maggiore compattezza».
E questo dentro una squadra incompleta, per forza di cose. «Ora siamo pochi, ci mancano dei cambi che ci permetterebbero di fare decisioni più corrette», ancora Spalletti.
Il riferimento è alle assenze per infortunio di Nainggolan e Karamoh, ma pure al rientro dei nazionali atteso tra fine mese e inizio agosto.
Poi però l’allenatore tocca senza mai citarlo il tasto mercato: «L’ossatura della squadra è questa, poi se riusciamo a inserire le due pedine che ci mancano per arrivare a 22, saremo quelli giusti per affrontare la stagione e anche i periodi in cui dovremo allenarci senza i nazionali, come pure per fare le tre partite alla settimana».
Ergo: un terzino destro e un centrocampista, nell’ordine in cui il direttore sportivo Piero Ausilio chiuderà le trattative. Spalletti conferma.
E poi torna sul match: «La squadra non si è sciolta, ha fatto vedere buone giocate. Siamo sulla buona strada, ci stiamo portando dietro il lavoro dello scorso anno e vogliamo aggiungerci il più rapidamente possibile qualcosa in più, oltre all’esperienza.
La difficoltà delle partite? Le abbiamo volute così, non abbiamo voluto regalare niente ai nostri giocatori, sono fatte per creare difficoltà.
E dalla prossima si farà in tutto e per tutto proprio come nelle gare di Champions che verranno, così che i giocatori non avranno la sensazione di giocare un’amichevole, con trasferte di due giorni».
Spalletti poi parla dei singoli, accarezzando Lautaro: «Ha tutto per emergere, grande forza fisica nel difendere il pallone. E poi ha questa partenza per lanciarsi sul pallone con i tempi giusti che è davvero una grande qualità. Viene da un altro calcio, sta scoprendo ritmi di allenamento diversi, ma sta già facendo vedere buone cose».
Un elogio di serata lo merita Candreva: «E’ dentro i nostri pensieri, di lui avrò bisogno. Asamoah mediano? Ha perso un po’ le distanze, nella Juve ha fatto un altro ruolo». Chiusura sul modulo: «Lavoreremo sulla difesa a 3 e a 4, c’è bisogno di alternare, ma tranquilli: non faremo confusione nella testa dei giocatori, loro sanno quello che voglio».