Bonucci, Suso, Donnarumma… uno è di troppo
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Squadra che vuole vincere non si cambia. O quantomeno non si smantella.
Gli ultimi giorni di orbita del pianeta Milan ci hanno abituato a sconvolgimenti di ogni tipo.
Ma nel quartier generale di Elliott c’è una sfida tanto delicata quanto fondamentale da vincere: riportare il Diavolo nei piani alti attraverso i risultati sul campo e il lavoro di Rino Gattuso.
Il piano di Gattuso
Prima di salire sull’aereo che lo porterà con ilresto della squadra negli Stati Uniti per la tournée con United, Tottenham e Barcellona,
il tecnico rossonero si è confrontato con alcuni membri del CdA, ma non ancora con il neo presidente Scaroni.
In attesa di un colloquio con il n.1 di via Aldo Rossi, il messaggio di Gattuso è chiaro: vorrebbe essere messo al corrente dei nuovi piani sulla squadra.
E lo schema, per Ringhio, è uno solo, come ribadito anche all’alba di questa stagione: «La base è buona ma va migliorata. Se arriverà qualcuno, è perché porterà benefici». Tradotto: guai a vendere tutti i big.
Il piano di Elliot
La speranza di Gattuso, unico volto del Milan cinese confermato dalla nuova proprietà e perciò punto di riferimento anche per le strategie di mercato di cui si occuperà il d.t.
Leonardo, trova un appiglio prima di tutto nel calendario: resta poco più di un mese per chiudere le operazioni in entrata e in uscita, ogni passo dovrà essere ponderato perché non ci saranno margini di recupero.
Ma il rigore imposto dalla Uefa sui prossimi bilanci (e la corsa a un bomber «da quarto posto») impone di dover rinunciare a qualche pezzo pregiato. Unoodue, dipenderà dalle somme che le pretendenti offriranno.
Tre gioielli, ma solo due continueranno in rossonero
I nomi in ballo sono la spina dorsale della squadra: Gigio Donnarumma, Leonardo Bonucci e Jesus Suso.
Il capitano rimane la pedina più vicina a scivolare fuori dallo scacchiere, anche per ché i contatti con il Psg sono già a buon punto e i francesi sarebbero disposti a trattare intorno ai 40 milioni di euro,
ma l’uscita di scena di Mr. Li e l’arrivo di Singer hanno spinto il difensore ad allungare i tempi della pausa di riflessione: prima di qualunque mossa, Leo vuole confrontarsi con i vertici rossoneri.
Oltre al procuratore Alessandro Lucci, Bonucci condivide con Suso anche la cifra di partenza con la quale una trattativa potrebbe sbloccarsi, ma sullo spagnolo sono arrivati da subito segnali positivi dagli uffici di Londra:
il suo sinistro piace tanto al popolo di San Siro quanto a Elliott. Per lasciarlo partire, servirà una proposta quasi indecente.
Donnarumma il dollar portiere
Su Donnarumma, la valutazione fatta dai precedenti dirigenti si aggirava intorno ai 70 milioni, ma il valore del portierone si è abbassato e i manager del Fondo,
attentissimi ai sali-scendi finanziari, potrebbero tenerne conto, senza chiaramente arrivare a svendere il talento del vivaio (che rappresenterebbe una plusvalenza pura).
Plusvalenze RossoNere da Locatelli a Montolivo
A proposito di plusvalenze, Leonardo dovrà studiare molto a fondo le carte su Manuel Locatelli.
Anche il centrocampista classe ‘98 è cresciuto nelle giovanili rossonere e con il Cagliari era stato intavolato un discorso, poi congelato dal cambio di proprietà:
l’uscita del ragazzo di Lecco porterebbe nelle casse del club una dozzina di milioni. Sempre in mediana, poi, c’è da capire quale sarà il futuro di Riccardo Montolivo, legato al Diavolo da un altro anno di contratto.
Il «taglio» di Gattuso, che ha lasciato a Milanello l’ex capitano, è un chiaro segnale, e tutto acquisisce più forza anche alla luce del fatto che negli Stati Uniti l’unico regista a disposizione sarà lo stesso Locatelli
(Biglia si unirà al resto della squadra solo il 29 luglio a Milanello): salutando Montolivo prima della scadenza naturale del contratto, il Milan risparmierebbe i suoi 2,5 milioni netti di ingaggio.
Mercato in uscita
Difficilmente porterebbero cifre da reinvestire, ma le uscite di Bacca, Kalinic e André Silva permetterebbero di coprire le spese della scorsa estate: ecco perché questo tris di nomi è tuttora nel programma di «smaltimento».
Squadra che vuole vincere non si smantella. Parliamo dei titolari, però.