(GDS) Tutti Pazzi per… il coro noto ai tifosi potrebbe cambiare destinatario
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Tutti pazzi di Lautaro Martinez.
L’Inter continua a mettere benzina nel serbatoio e nel frattempo ha già trovato l’attore protagonista di questa prima parte di estate: si chiama Lautaro Martinez
L’ultima sua qualità è venuta fuori in Inghilterra: Lautaro non è solo una macchina da gol, che aspetta in area e poi colpisce (13 reti in campionato e 6 in Coppa Libertadores l’anno scorso con il Racing di Avellaneda sono il suo biglietto da visita).
Lautaro sa prendersi la palla a centrocampo, la sa difendere benissimo, sa essere presente in versione assistman.
Esperimenti in campo: Lautaro e Icardi
Quello che serve a Spalletti, insomma, che ha promosso l’esperimento della coppia d’attacco argentina, con il capitano boa e signore dell’area e Lautaro a girargli attorno: «Hanno trovato giocate importanti, hanno avuto una buona intesa mantenendo le distanze giuste».
Due i flash del duetto argentino: la verticalizzazione di esterno destro – preceduta da un tackle vincente – del numero 10 per Candreva che ha dato il la al gol di Icardi e un colpo di tacco a liberare sempre Mauro in area poi non finalizzato per «colpa» di una paratona del portiere dello Sheffield United.
Il super colpo nerazzurro è proprio il Toro Lautaro
L’Inter con Martinez ha trovato un nuovo jolly nel mazzo di Spalletti: perché se Icardi non c’è, Lautaro è un sostituto all’altezza; ma se Icardi c’è, si può giocare benissimo con Lautaro dietro, capace di svariare di più, ed essere potenzialmente più pericolosi.
Comprato per 25 milioni di euro (22 più bonus) e blindato con una clausola da 111 milioni, il figlioccio di Diego Milito,
che ha debuttato nella prima squadra del Racing prendendo il posto proprio del Principe, ha bruciato le tappe anche all’Inter.
Lautaro e il blitz di Ausilio
Come era successo già in Argentina. «Lautaro è molto versatile, con capacità incredibili: è bravo tecnicamente e forte fisicamente. Segna ed è potente.
Può giocare con chiunque, ha la personalità per sfondare».
Figlio di un terzino e cresciuto con il mito del basket, che ammette di guardare in tv più del calcio, Lautaro piaceva tanto a diversi top club d’Europa e la dirigenza nerazzurra è stata bravissima a portarlo a casa.
Galeotto fu l’oramai famoso blitz con annesso «provino» del d.s. Piero Ausilio e del vicepresidente Javier Zanetti a Buenos Aires a inizio 2018:
una tripletta di Lautaro e una cena con il giocatore e l’entourage furono il passo decisivo per l’inizio di una nuova storia.
Lautaro ha detto sì al progetto Inter da subito, ha continuato a segnare con il Racing, ha debuttato con la Seleccion cullando il sogno Mondiale sfumato all’ultimo, e poi è sbarcato a Milano.
Il ruolo di Mauro Icardi
Il ruolo di Mauro, infatti, è e sarà fondamentale per Lautaro. «Con Icardi eravamo in contatto prima del mio arrivo – ha raccontato il Toro durante la presentazione –, lo voglio ringraziare per le attenzioni avute nei miei confronti».
Lautaro e il capitano hanno diviso la stanza nel ritiro della Pinetina e il lavoro in allenamento è servito per cementare l’affinità:
Mauro ha organizzato l’iniziazione del nuovo arrivato facendogli cantare Despacito e in ogni momento gli ha dato consigli per entrare totalmente nel mondo nerazzurro.
Il Toro non si è fatto pregare. A Lugano, alla prima, subito gol.
A Sion si è preso una pausa per colpa delle gambe dure. A Pisa ha giocato mezz’ora e di forza si è conquistato un altro gol.
A Sheffield ecco l’evoluzione della specie, quello che si era visto solo nei video su Youtube e che ha convinto ancora di più l’universo Inter.
Lautaro con Icardi ha duettato e ha trovato gli spazi giusti, ringhiando a centrocampo contro avversari non certo dolci, meritandosi anche gli ohhh di stupore del pubblico di Sheffield per una scivolata tackle molto all’inglese.