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Una maglia bellissima, la terza, che ha tutto per gonfiare il cuore dei tifosi
che già avevano apprezzato l’attenzione del club nel rimettere sul retro del colletto a V della bianca il biscione stilizzato, simbolo del club negli anni ‘80.
Per la terza casacca – dove tradizionalmente c’è spazio per osare – l’idea era quella di riproporre il disegno del centenario dove, su input di Massimo Moratti,
era stato scelto di piazzare al centro della maglia lo stemma di Milano, costituito da uno scudo sannitico su cui è sovrapposta la croce di San Giorgio rossa.
Suning e Nike sono andati oltre, inserendo all’interno della croce l’immagine della città vista dall’alto con Piazza Duomo posta al centro della maglia.
Terza maglia che presenterà un’altra peculiarità: il nome di Pirelli dovrebbe comparire
proprio come nella casacca del centenario
sotto il logo dell’Inter: difficile pensare a un’altra posizione anche perché,
in caso contrario, verrebbe coperta proprio Piazza del Duomo.
D’altronde anche il baffo Nike e il logo del club, rigorosamente a tinte blu notte, sono stati inquadrati nell’idea complessiva che punta a mettere al centro il rapporto simbiotico tra l’Inter e la città.
Che l’Inter sia particolarmente ispirata nelle idee per valorizzare il brand è dimostrato anche dall’idea su cui poggia la campagna abbonamenti
Ispirato all’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Scelta quanto mai azzeccata per fotografare il momento storico che sta vivendo una società che è tornata a respirare il clima di Champions dopo sei lunghi anni al margine dell’aristocrazia calcistica.
In questo caso la scelta presa dall’ufficio marketing del club ha già portato i suoi frutti facile pensare che accada altrettanto per una maglia che ha tutto per rimanere nell’immaginario dei tifosi per anni.
E’ ancora nel vivo il ricordo della maglia verde fluo che venne subito ribattezzata sui social “la maglia Sprite” protagonista nell’ultima campagna in Europa League.
Tra l’altro non aveva portato neppure bene, viste le figuracce rimediate nel girone – non certo infernale – con Hapoel Beer Sheva, Sparta Praga e Southampton