Inter: La brutta storia di un mito del triplete tra lussi, debiti e pignoramenti
Inter: la reggia milanese di Eto’o va all’asta
(Inter) Il sito del Corriere della Sera riporta una notizia che lascia davvero stupefatti. Quello che fu uno dei miti del Triplete nerazzurro, Samuel Eto’o è inseguito da banche e fisco per debiti non onorati.
Colpisce soprattutto la vicenda del mega appartamento in Via Turati del Re Leone, una reggia nel centro di Milano acquistata proprio mentre la sua intelligenza in campo ed i suoi gol portavano l’Inter al trionfo storico.
“Tre piani, trecento metri quadrati più tre terrazzi, stanze e bagni in cui perdersi, ascensori privati, una serra. Insomma tre appartamenti di lusso trasformati in un’unica grande reggia al civico 6 di via Turati, zona «signorile» con (ampia) vista sui Giardini Montanelli” così lo descrive il Corriere.
Un immobile straordinario dunque ma anche un fatto quasi normale per uno dei calciatori più acclamati e pagati del mondo. In quegli anni il suo contratto era il più ricco della serie A con 10,5 milioni di euro l’anno. Nessuna sorpresa dunque per quell’acquisto immobiliare da urlo, pagato qualcosa in più di un anno di ingaggio.
Anche perchè da lì a poco Samuel lasciò l’Inter per la Russia. L’Anzhi gratificò con 13 milioni di euro l’anno il suo sacrificio di spostarsi in un campionato non al top ed in una città lontana dallle luci della ribalta.
“Si narra che in quel periodo Eto’o — per niente refrattario al lusso — quasi ogni sera, dopo gli allenamenti, volasse a Mosca per trovare la vitalità inesistente nella capitale del Daghestan” chiosa il Corriere.
Banche e fisco lo inseguono
Evidentemente il Re Leone era molto attento ai soldi che dovevano entrare nelle sue tasche, un po’ meno a quelli che dovevano uscirne.
“Infatti, ha lasciato scadere i termini per la restituzione di un prestito di 4,5 milioni alla Banca Popolare di Lodi (oggi Banco Bpm) per il quale nel 2011 aveva ipotecato il lussuoso appartamento di via Turati. Gli istituti di credito non guardano in faccia nessuno, tantomeno se in ballo ci sono cifre a sei zeri.
Così, nel 2016, arriva il pignoramento. L’appartamento viene messo all’asta, le foto e le planimetrie pubblicate sul sito del tribunale e pochi giorni fa è stato aggiudicato per 3,2 milioni. Troppo pochi: perché nella causa si era inserito (invano) anche il Fisco italiano, che reclama da Samuel più di 3 milioni.”
Fonte: Corriere.it