Inter: da un paio di scarpe un’emozione fortissima, un messaggio commovente

Inter: la moglie di Fresi pubblica un ricordo bellissimo

(Inter) Per chi non la conoscesse, Francesca Perillo è la moglie di Salvatore Fresi, ex difensore centrale dell’Inter di Gigi Simoni. L’Inter della Coppa Uefa vinta a Parigi con la Lazio ma soprattutto l’Inter del rigore non fischiato a Ronaldo dall’arbitro Ceccarini. Fresi era in campo al vecchio “Delle Alpi” quella maledetta domenica. Oggi la moglie del giocatore pubblica un messaggio emozionante per lei ma anche per tutti i tifosi nerazzurri, che quella domenica vissero la madre di tutte le ingiustizie vissute su un campo da calcio.

Oggi, durante l’ennesimo impegnativo f6 day camp della stagione, è venuto a trovarci un amico di vecchia data. Con una busta in mano mi ha detto: “ti ho portato un regalo. Ero con Salva dopo Juventus Inter, lui le avrebbe buttate, io gliel’ho rubate… è giusto che ora stiano qui…em>”.

Quella maledetta domenica

Juventus Inter del 98, la partita che resterà alla storia per il rigore non dato su fallo di Iuliano su Ronaldo. La partita emblema di calciopoli e di un calcio malato. Forse una partita necessaria all’epoca per il futuro del calcio, perché quando si tocca l’apice deve iniziare necessariamente una parabola discendente.

Mio marito che inveiva come una bestia contro l’arbitro insieme ai compagni e a Mister Simoni. Chi se lo dimentica. Rivedere queste scarpette oggi mi ha destato sentimenti contrastanti. Da un lato la rabbia per i motivi che gli interisti ben sanno. Dall’altro l’emozione per il valore in sè di quel cimelio e la bellezza di quella fase, conclusa, della mia vita. “

Un’emozione, un simbolo

Infine la riflessione. A quei tempi avrò buttato centinaia di scarpette usate. Non pensavo che un giorno, dopo 20 anni, avrebbero potuto farmi addirittura piangere dalla commozione. Quello che noi reputiamo ordinario, tanto da cestinarlo, per molti altri è STRAordinario, da conservare.

Per fortuna ci pensa il tempo a restituirci il valore delle cose. Ora quelle scarpe sono nella vetrina dell’f6 per essere ammirate dai nostri ragazzi. Simbolo di un calcio maledetto ma STUPEFACENTE, tanto da arrivare alle odierne generazioni.”

Grazie Francesca per averci regalato un’altra emozione così intensa per quella domenica che nessuno dimentica.

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Giacomo Beretta