Chelsea Inter: ombre e luci, ma a sorprendere è…
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Chelsea Inter: concetti intravisti di buon livello. Manca ancora precisione
Chelsea Inter: prima vera partita di livello per i nerazzurri di Spalletti che si sono confrontati con un avversario molto importante. Concetti, schemi e livello di preparazione sono le componenti da tenere d’occhio per una valutazione oggettiva, oltre la considerazione delle importanti assenze.
L’Approccio iniziale
Inizialmente l’Inter non si è dimostrata pronta nel coprire bene il campo, soffrendo il palleggio avversario, in piena esecuzione dello spartito di Sarri. Poca personalità e precisione oltre che assenza di armonia nei movimenti corali. La disposizione iniziale è stata di un 4-2-3-1 che però si è trasformato in maniera stabile in un 3-4-2-1.
Cambio modulo e secondo tempo
Passando a una nuova disposizione, a giovarne su tutti è stato De Vrij in primis. Grande mente e piede educato. I lanci non sono mancati, come del resto la precisione nel recapitarli. Politano più stretto con Emmers, subito alle spalle di Icardi, ha creato una densità diversa e soprattutto ha garantito un buon palleggio. Non è stato molto preciso nella fase di realizzazione, dimostrando poca lucidità. Diverso l’inizio della ripresa con tutto il gruppo nerazzurro più pronto e reattivo, soprattutto in fase di pressing. Atteggiamento che ha di fatto generato il pareggio con la rete di Gagliardini.
Le sorprese
Le sorprese si chiamano Asamoah e Martinez. Il primo perché ha intepretato un ruolo a lui meno comune in questi anni. Avrebbe dovuto supportare la mediana, invece si sarebbe trovato a un certo punto a gestirla con personalità e tempismo. L’ex Racing poi, subentrato a uno spento e troppo altruista Icardi, avrebbe subito fatto capire di non aver paura di gestire la palla per provare la giocata, tenendo testa fisicamente ad avversari più imponenti di lui. Difficile pensare di far sedere in panchina una risorsa del genere. Ottimo impatto anche di Karamoh che per ben due volte avrebbe spalancato la porta a Lautaro. Ottimi i tempi e le scelte tecniche, non andate a buon fine anche per merito degli avversari.
Nota dolente
Il binario di destra soprattutto nella fase iniziale, avrebbe mostrato diverse lacune. Il gol subito sarebbe un misto tra poca convinzione, sfortuna e disorganizzazione. Troppe variabili fuori posto che alla fine avrebbero determinato la rete. Giustificati da un lato per i carichi della pre-season; meno per le decisioni prese durante il gioco. Gagliardini è stato molto coinvolto nella manovra, ma anche lui avrebbe mostrato più di un black out in fase di impostazione. Paradossalmente la sua prestazione sarebbe migliorata grazie all’incarico di creare gioco passato ad Asamoah. Prova generale comunque positiva che avrebbe manifestato un buon lavoro condotto, anche senza importanti assenze. Ciò che spiccherebbe su tutto però non sarebbe tanto la mancanza di fosforo in mezzo al campo, quanto forse alla rapidità e inventiva sugli esterni. Politano e Karamoh saranno infatti delle variabili fondamentali per l’Inter che verrà, dovendo sopperire a quella lacuna della imprevedibilità che nella scorsa stagione, avrebbe appiattito per un lungo periodo il gioco dei nerazzurri. Non sarebbero attesi infatti nuovi arrivi sulle corsie laterali, salvo colpi di scena dell’ultimo momento.