Spalletti sorpreso: “Quando ho chiesto a Lautaro di marcare Jorginho, lui ha…”
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C’è sempre un po’ da diffidare da quelli che «no, il calcio mica è il basket, il tabellino non è la Bibbia».
Senza Lautaro in campo zero tiri nello specchio della porta del Chelsea. Con il Toro che fa male pure quando non incorna, siamo a quattro.
La differenza è sensibile, come sensibile è la percentuale di peso specifico che l’argentino sa già regalare all’Inter. Non siamo neppure ad agosto, è giusto che le impressioni restino tali fino a prova contraria.
Ma qui gli indizi si sommano uno dietro l’altro e in qualche bisognerà pure tenerne conto. Lo sa bene Luciano Spalletti, che sotto sotto se la ride perché sa di avere tra le mani un diamante grezzo che già brilla a minuti alterni.
Quando Lautaro saprà concentrare tutte le sue energie dentro l’area di rigore, per gli avversari saranno grossi problemi.
Lautaro un Toro a tutto campo
Oggi il Toro è un concentrato di tutto, a volte forse pure troppo, nel senso che ti stupisce quando lo vedi mettere tutta la grinta possibile per un tackle sull’ultimo centimetro della linea laterale, quando solitamente uno che balla in quelle porzioni di campo sarebbe più portato ad accompagnare il difensore avversario. Lautaro ha cambiato l’Inter contro il Chelsea.
Nel secondo tempo, con la formula che prevedeva l’ex Racing di Avellaneda qualche passo dietro Icardi – il bis di quanto visto a Sheffield –, la squadra di Spalletti ha dato un’inversione di tendenza alla partita, rendendo complicata la vita ai difensori di Sarri.
E non solo: Lautaro è riuscito anche a sporcare le uscite di palla di Jorginho, tipiche della squadra di Sarri. Con Icardi pare capirsi al volo, l’intesa è materia scontata anche per un liceale al primo mese di lingua, pardon, di calcio italiano.
Lautaro si muove con facilità, il campo da calcio è la sua arena
Ma non è solo questo, Lautaro. Non si è ancora capito, a vederlo muoversi con tanta semplicità come giocasse da queste parti da una vita, se sia meglio schierarlo qualche passo indietro o direttamente nel ruolo di prima punta, come ha chiuso il match di ieri.
La protezione della palla è una sua caratteristica, ma il gioiello è arrivato al minuto 91, con una girata di prima intenzione su cross di Karamoh che ha permesso a Caballero di riscattare l’errore sulla rete del pareggio di Gagliardini.
Le parole di Spalletti su Lautaro
Lautaro si sta prendendo l’Inter, questo è il fatto. E si capisce anche da come ne parla il suo allenatore: «E’ forte, c’è poco da dire – ha spiegato dopo il match Luciano Spalletti – Lautaro è uno tosto, è uno che non gira intorno ai problemi, ma li affronta. Ha peculiarità di ruolo ben precise, ma quando gli ho chiesto di andare a marcare Jorginho l’ha fatto senza fiatare…».
Così l’Inter ha via via silenziato il nuovo Chelsea di Sarri, ancor prima di spaventarlo. Oh, poi a diffidare si fa sempre in tempo, per carità.