Oltre a Vrsaljko, si intende. L’arrivo (non ancora definito al 100%) del croato, infatti, a Miste Spalletti non basta.
O almeno questo hanno fatto intendere le sue parole che sono suonate come una specie di avviso ai naviganti in vista degli ultimi 18 giorni di mercato.
«Con Vrsaljko un mercato da 8 o 9 finora? Da 14… Tutte le squadre hanno un numero di giocatori giusto e noi abbiamo dovuto fare a meno di elementi importanti (Cancelo e Rafinha, ndr).
Bisogna continuare a lavorare tutti insieme per disputare una stagione importante. I dirigenti hanno in testa un piano e ora vedremo se si riesce a metterlo in pratica.
Mi sembra chiaro che il mercato sia da completare: chi arriva in cima nel nostro campionato ha due formazioni perché ci sono le coppe e gli infortuni. Ai nostri 37.000 abbonati bisogna parlare chiaro perché la verità poi viene fuori».
Vrsaljko è l’elemento che consentirebbe all’Inter di avere i doppi ruoli del 4-2-3-1 e del 3-5-2 “chiusi”. Il ritorno in Champions, però, spinge Spalletti a chiedere anche altro: un centrocampista di (grande) qualità e forse pure un’alternativa a Icardi, anche se per quest’ultimo ruolo c’è già Lautaro Martinez.
La lista europea sarà ridotta e non tutti potranno entrarci, ma nonostante questo, secondo il tecnico, la rosa va numericamente allargata rispetto allo scorso anno.
Ci saranno più partite da giocare e per il campionato servono forze fresche visto che il tecnico di Certaldo vuole cambiare molto dal martedì- mercoledì rispetto al sabato-domenica.
La dirigenza, dunque, è chiamata a fare uno sforzo: dopo Vrsaljko servono un centrocampista e poi magari un rinforzo per l’attacco, anche low cost.
Sarà inoltre necessario parlare chiaro: Spalletti si aspetta che il club spieghi alla gente che non si può puntare al tricolore, puntualizzazione che non è stata fatta lo scorso anno.
Nonostante un ottimo mercato Lucio pretende che l’asticella non sia alzata, ma prima di tutto vuole un altro paio di regali dal ds Ausilio.