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Mercato Inter: Spalletti una volta lo freghi, la seconda no

Calciomercato Inter: nessuna polemica

(Calciomercato Inter Spalletti ) Nei resoconti delle parole di Spalletti che arrivano da alcuni giorni, molti intravedono segnali di crisi, di rotture, di polemiche. Ovviamente, trattandosi dell’Inter verrebbe da dire. Ciò che negli altri club è la sintesi di un normale confronto tra staff tecnico e uomini di mercato in casa nerazzurra diventa un fuoco che cova sotto la cenere, pronto ad esplodere.

E i confronti, quando si parla di grandi obbiettivi e grandi cifre, possono anche essere su certi toni, specie avendo a che fare con caratteri non propriamente docili come quello del mister nerazzurro.
Al di là delle interpretazioni più o meno maligne, ed anche al netto della sua proverbiale dialettica assai diretta, Spalletti appare mediamente tranquillo ed estremamente deciso.

Una relativa tranquillità

Sono gli avverbi a fare la differenza. La tranquillità nasce dalla prima parte di mercato estremamente positiva, che ha portato all’Inter fior di titolari con cui andare a rinforzare l’organico che ha conquistato il quarto posto lo scorso anno. Tranquillità che però adesso inizia fare i conti con l’avvicinarsi della fine del mercato e con la constatazione che, come in ogni cammino, gli ultimi passi sempre i più duri. Spalletti  è stato chiaro, mancano ancora tasselli importanti.

Tre pedine fondamentali: il terzino destro che non faccia rimpiangere Joao Cancelo (con Vrsaljko ormai in arrivo), un centrocampista di peso, qualità ed esperienza internazionale da sistemare con Brozovic e Nainggolan, probabilmente anche una punta, perchè 3 affrontare competizioni con i soli Lautaro e Icardi appare rischioso. Questo ha chiesto alla società, uno sforzo ancora enorme per Ausilio ed il suo staff.

Difficoltà ma anche decisione

Le difficoltà ci sono, inutile negarlo. Il FFP limita l’agibilità degli uomini mercato, la concorrenza è forte e con grandi disponibilità economiche. Ma o si completa il puzzle o si rischia di restare a metà del guado.
Per questo il mister di Certaldo manda segnali forti e precisi: la società dica che non si punta allo scudetto, la società parli del mercato ai 37 mila abbonati, la società sa a cosa puntare.

Non è polemica, è sollecitazione a chiudere al meglio il mercato, forse anche un comprensibile segnale di prudente autodifesa. Le scottature dello scorso anno con le voci di arrivi mega galattici rivelatesi infondate bruciano ancora sulla pelle del toscanaccio. Una volta puoi fregarlo la seconda no.

La decisone che Spalletti dimostra è invece figlia della consapevolezza che il gruppo a sua disposizione, integrato con quelli che lui spera siano gli ultimi colpi di mercato, è in grado di reggere l’impatto con la concorrenza. Juventus esclusa, pare logico affermare.

La squadra è sens’altro già più forte adesso, il 18 agosto prossimo, se completata, potrebbe rivelarsi qualcosa di entusiasmante rispetto alla media degli ultimi anni, anche in ottica Champions. Per l’allenatore stesso, per la società, ma soprattutto per i tifosi. Quei 37 mila abbonati più tutti gli altri che in qualche modo il tecnico di Certaldo chiama a fare da testimoni della sua passione per il nerazzurro, della sua ferma volontà di riportare l’Inter laddove la storia gli ha assegnato il posto.