Secondo quanto riportato nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, “Arturo Vidal non è mai stato cosi vicino all’Inter. Il gradimento da parte del cileno c’è sempre stato. La novità è rappresentata dai segnali positivi arrivati nella serata di ieri dal Bayern.
I bavaresi hanno aperto alla possibilità offerta da Piero Ausilio di prendere il cileno in prestito con diritto di riscatto, la formula ormai consueta del mercato nerazzurro.
Per la rosea, “il più è fatto, la strada è in discesa. II costo dell’operazione oscillerà tra i 18 e i 20 milioni di euro, a seconda di quanti soldi l’Inter vorrà mettere sul piatto subito per il prestito oneroso. In assoluto, comunque, una cifra sostenibile per i nerazzurri, certamence inferiore ai 30 milioni che il club tedesco aveva fatto circolare inizialmente.
Per la definizione dell’affare manca poco Fondamentalmente serve giustoun passaggio tecnico, ovvero che Vidal usufruisca dellopzione unilaterale che gli permette di allungare il contratto con il Bayern fino al 2020, rispetto alla scadenza naturale del 2019. Solo così, infatti, diventa possibile la cessione in prestito con diritto di riscatto, l’unica fattibile per i dirigenti nerazzurri per i noti limiti imposti dalla Uefa in termini di financial fair play”.
“Il direttore sportivo Piero Ausilio e il manager del cileno, Fernando Felicevich hanno già un accordo di massima. Il centrocampista firmerà un contratto triennale a 4,5 milioni di euro, decisamente meno rispetto ai sette che guadagnava in Baviera. Ergo: la sua volontà non è mai stata in discussione.
Quel che in parte ha sorpreso la stessa Inter – anche nella tempistica – e stata I’apertura del Bayern al prestito: negli ultimi giorni in casa nerazzurra filtrava pessimismo intorno all’ipotesi, per cui I’arrivo di Vidal veniva considerato fattibile solo di fronte a una cessione di un calciatore.
Lo scenario è cambiato quasi all’improvviso. E ora le ultime valutazioni, paradossalmente, le sta facendo proprio l’Inter, per capire come strutturare al meglio l’operazione”.
Fonte: Gazzetta dello Sport