E’ rivoluzione vera. Cosa e come cambia nell’Inter

Inter: la rivoluzione inizia dal mercato

(Inter) Vrsaljko sta firmando in queste ore, Vidal è sulla porta d’ingresso. E intanto c’è chi sogna Modric. Tutto questo dopo l’arrivo di Nainggolan, De Vrji e Asamoah, tanto per citare i big.

Un vice campione del mondo in carica, il centrocampista più forte d’Europa e miglior giocatore dei mondiali, tre giocatori che hanno fatto le fortune delle rispettive squadre della serie A da cui provengono. I target nerazzurri di quest’anno sono di questo tipo, hanno queste “dimensioni”.

Sono proprio queste categorie che spiegano il processo che è in atto all’Inter. Basti ripensare ai mercati degli ultimi anni. Escluso Skriniar, c’è un giocatore all’altezza dei nomi che abbiamo fatto? Le immagini del dopo Triplete erano ben altre, da Schelotto a Kuzmanovic, da Medel a Forlan, da Alvaro Perira a Gargano, Jonathan, Palombo, Campagnaro, Dodò ecc. Andiamo avanti o ci fermiamo qui? Guarin e Rodrigo Palacio erano già fuori categoria, Handanovic l’unico rimasto, Joao Mario e Gabigol…

Rivoluzione vera

Per chi non avesse capito è in atto una vera rivoluzione nell’Inter, rivoluzione culturale, rivoluzione d’immagine.
La società di Corso Vittorio Emanuele, con l’arrivo di Suning, ha messo pochi ma decisivi punti fermi per costruire il processo di rinascita. Questi step sono stati percorsi uno ad uno, con la cautela necessaria e con fatica, con il FFP che limita i movimenti, con altri accidenti più o meno concreti (leggasi chiusura agli investimenti del Partito Comunista Cinese dello scorso anno).

Ma anche con grande tenacia e lucidità, mentre fuori c’era chi pretendeva la bacchetta magica e reclamava @Suningout.
L’Inter già oggi non è più la sorella brutta e povera da lasciare a casa mentre le altre vanno al ballo di gala, non è più la società che si muove a tentoni senza un progetti definito, è rimasta ancora Pazza ma solo in campo.

Credibilità e investimenti

Le parole magiche attorno a cui ruota questa rivoluzione sono due: credibilità e investimenti. La credibilità, dopo gli anni magici di Massimo Moratti, torna grazie alle enormi dimensioni econiomiche e societarie di Suning. Chi tratta con l’Inter oggi sa di avere a che fare con uno dei gruppi industriali più grandi della Cina e del mondo intero, e scusate se è poco.

Gli investimenti sono la benzina che il motore ingrippato dell’Inter attendeva da troppi anni. Suning ne ha fatti, molti ed oculati, ricostruendo la solidità finanziaria della società anno dopo anno. Se una società è credibile, gli investimenti portano frutti, arrivano altre risorse.  Ecco dunque l’esplosione delle sponsorizzazioni, delle aziende che legano il loro nome a quello dell’Inter, pagando e generando a loro volta ulteriori investimenti, sia sportivi che extra.

Processo da terminare

Se credibilità ed investimenti sono gli input di questo processo rivoluzionario, il primo output sportivo è stato il quarto posto conquistato all’Olimpico. Da qui inizia il corollario dei nomi sul mercato che oggi stanno facendo fibrillare i tifosi.

La rivoluzione non è giunta al termine, anzi, prosegue step by step, mossa dopo mossa. C’è solo da aspettare ancora un po’, l’anno prossimo diciamo, al termine del FFP, per vederne gli effetti finali. Potrebbero essere effetti positivamente dirompenti, teniamone memoria. E soprattutto c’è da capire fino in fondo il processo che l’Inter sta vivendo.

Capire ed adeguarsi, perchè in troppi ancora parlano per slogan obsoleti e improduttivi, mentre il tempo va avanti, e con esso va avanti la rivoluzione nerazzurra.