(Pedullà) L’Inter apparecchia la tavola, l’invitato è uno solo
Calciomercato Inter: all in su Modric
(Calciomercato Inter) L’Inter ha capito che nei prossimi giorni, quando Modric e Florentino Perez si troveranno a quattr’occhi, potrebbe aprirsi un’ era nuova.
Il miglio calciatore del mondiale che arriva in nerazzurro sarebbe la risposta più bella a Cristiano Ronaldo. Modric a Milano attirerebbe attenzioni e soldi secondi (forse) solo al 5 volte pallone d’oro, l’Inter tornerebbe sotto i riflettori del mondo intero, una sensazione che manca da troppo tempo.
E per questo gli uomini di mercato di Corso Vittorio Emanuele, pur senza diventare improvvisamente snob, valutano tutto e tutti alla luce di questa possibilità, lontana, difficile, ma che attrae come un magnete enorme.
Dunque si pensa anche al piano B, necessario se il sogno dovesse naufragare, ma in maniera diversa da qualche settimana fa. I dirigenti nerazzurri iniziano a fare i conti con una presenza formidabile imprevista e dunque occorre far largo a questa nel ventaglio delle ipotesi per il centrocampo di Spalletti.
Non c’ è spazio per altri
Saltano così in rapida successione nomi di meteore come Wimar Barrios, colombiano che occuperebbe il posto da extra comunitario libero. Lobotka costa troppo, gli spagnoli son diventati un negozio caro a prescindere. Rabiot non è stato neanche preso in considerazione per evitare dispendiose trattative con il PSG . Apprezzato da Spalletti ma anche lui in seconda fila in questo momento è Paredes.
Questa la sintesi della situazione fotografata ieri da Alfredo Pedullà. L’Inter si trova in un momento estremamente particolare rispetto agli ultimi tempi, nel quale l’enorme miraggio che si intravede per la prossima settimana porta a non iniziare neanche trattative che, in altri momenti, sarebbero state attentamente valutate ed inseguite.
Si sistema la tavola per l’ospite d’onore insomma, lasciando che altri convitati meno illustri restino un attimo sulla porta. O se ne vadano proprio da altre parti, come successo a Vidal nelle ultime ore.
Certezze poche, speranze tante. La saggezza popolare insegna che chi vive sperando muore malamente, ma ogni regola ha il suo strappo. E gli interisti, dopo tanto tempo hanno necessità, anzi hanno il diritto di sperare, di sognare che l’ospite d’onore si presenti e dica poche parole: “sono pronto, quando giochiamo a Reggio Emilia?”.