Indice dei contenuti
È la seconda del tour di amichevoli estive. Dopo lo 0-3 al Lugano, i nerazzurri son dovuti passare dalla sconfitta col Sion e dai pareggi con Zenit, Sheffield e Chelsea.
Al Via del Mare superano un Olympique Lione ordinato, atleticamente più pronto (la Ligue 1 parte tra otto giorni) e che nella prima ora si è fatto preferire sul piano del gioco.
Alla fine però conta chi la mette dentro. E all’Inter, questa estate, c’è un Martinez particolarmente in vena: col gol di ieri, sono già tre le reti segnate nel precampionato.
Della partita di ieri resteranno nella memoria due aspetti: il primo risultato di prestigio contro un avversario che disputerà la Champions e i fischi riservati a Joao Mario, ormai un estraneo in casa. Primo tempo da turista per il portiere francese Gorgelin.
L’Inter, infatti, va all’intervallo senza aver tirato neppure una volta. Politano è l’unico a provarci: la palla però non arriva neppure nell’area piccola per la stoppata di Pereira.
Decisamente più movimentata la gara di Handanovic. Dopo un quarto d’ora di noia, il primo acuto della gara porta la firma di Rafael, ma lo sloveno devia in angolo il bel tiro a giro (17’). Poi è la volta di Terrier, il cui colpo di testa sul calcio piazzato battuto da Ndombélé, trova il riflesso dell’estremo difensore (25’). Infine al 40’ Mariano Diaz lascia sul posto Skriniar con una finta di corpo e si presenta a tu per tu col portiere interista (tiro centrale).
La prima frazione di gioco non lascia dubbi: Handanovic si conferma salva-Inter e Icardi un calciatore che ha bisogno di essere “acceso” dai compagni. I palloni arriveranno sicuramente quando la squadra sarà al completo: al momento bisogna aspettare.
All’intervallo il sapore in bocca è amaro: il Lione è più squadra; l’Inter, in cui spicca l’applauditissimo Asamoah, non sembra vera.
E infatti il pubblico leccese tira un sospiro di sollievo ad inizio ripresa, quando Martinez finalmente finalizza: al 2’ ci prova di testa (alto), poi al 7’ sigla il vantaggio, raccogliendo il cross da sinistra di Dalbert e velo di Politano.
Nella girandola di cambi che segue, l’Inter ha il merito di stringere i denti e incartare il primo acuto di rilievo in questa estate.
Sulla gara però cala un lungo silenzio fino al bel tiro di Emmers (45’), inframmezzato solo dai fischi assordanti riservati a Joao Mario: evidentemente i tifosi non scordano alcune dichiarazioni infelici rilasciate nell’ultima stagione.
Al time-out Skriniar lo consola, mentre parte del pubblico prova a compensare i fischi con qualche applauso.