(Calciomercato Inter) Erano gli inizi di giugno quando le parole di Joao Mario caddero su Corso Vittorio Emanuele come un fulmine a ciel sereno. “Sono felice per il ritorno dell’Inter in Champions League, è un traguardo meritato. Tornare a Milano? Non voglio riprovarci, mancherebbe la motivazione necessarie. E’ un’esperienza conclusa, zero dubbi. Troppa pressione su di me per i 45 milioni pagati per il mio cartellino? Macchè, io valgo questa cifra…L’idea è chiara: non torno. Non ci sarebbe il ‘fuoco’ dentro per riaccendermi in nerazzurro. “
Con queste parole il portoghese si stava scavando la fossa sotto i piedi, convinto forse che durante il mercato le offerte sarebbero piovute da ogni dove. Invece siamo al 6 di agosto, Joao Mario, pur controvoglia, è dovuto rientrare nei ranghi nerazzurri e iniziare la preparazione. Di offerte nemmeno l’ombra, o meglio di offerte in grado di soddisfare le esigenze economiche dell’Inter per evitare minusvalenze. Qualche timido approccio le cronache lo hanno raccontato, ma appena risuona la frase “obbligo di riscatto” tutti ringraziano Ausilio e si tirano indietro.
Sabato a Lecce il “fattaccio”. Spalletti lo manda in campo nella ripresa e il portoghese viene accolto da una bordata di fischi. Disapprovazioni sonore che si ripetono tutte le volte che Joao Mario tocca palla, fino al termine della gara.
Un atteggiamento poco comprensibile, considerato che il giocatore è tuttora un capitale della società nerazzurra da cercare di reinvestire, ma tant’è, l’animo dei tifosi, offeso dalle parole del giocatore, ha risposto da par suo, senza tanti calcoli e tanto riguardo al bilancio.
Il Corriere dello Sport odierno riporta che Joao Mario non ha gradito l’atteggiamento del pubblico. Sarebbe stato strano il contrario. Spalletti e Ausilio dal canto loro hanno cercato di tener su di morale il ragazzo, invitandolo a non dare troppo peso alle disapprovazioni della gente.
Secondo il quotidiano romano, Ausilio avrebbe addirittura maturato la convinzione di cedere Joao in prestito semplice senza obbligo. Per venire incontro a lui e per evitare una situazione di tensione con il pubblico che potrebbe proseguire per tutta la stagione.
Fonte Corriere dello Sport