(GdS) Modric, Fabio Capello spegne i sogni dell’Inter

Modric, parla Capello

Fabio Capello, ex allenatore, tra le altre, del Real Madrid, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e ha toccato diversi temi. Inevitabilmente ha parlato anche della trattativa del momento, quella che potrebbe portare all’Inter il centrocampista croato Luka Modric. Capello però ha spento i sogni dei tifosi nerazzurri, dicendo che il Real non lo cederà.

Ecco le sue parole: «Non credo lo perderanno. Il Real non può permettersi di lasciarlo andare dopo la partenza di Cristiano Ronaldo. Oggi Modric è uno dei campioni più importanti al mondo». E poi ancora: «E’ stato con Kanté il centrocampista più importante del mondiale. In assoluto è quello che ha interpretato al meglio il concetto moderno del ruolo. La sua evoluzione nel tempo è stata interessante e sotto certi aspetti esemplare. Lo affrontai con l’Inghilterra contro la Croazia e faceva l’esternosinistro. Al Tottenham cominciò a spostarsi al centro e al Real è diventato un regista dinamico e di fantasia. Modric conferma quello che ho sempre sostenuto: giocare in una grandissima squadra migliora anche i fuoriclasse».

Dei miglioramenti del croato si sono accorti tutti in giro per il mondo. L’ultimo mondiale è l’ennesima conferma che sia al top nel suo ruolo e che non tema paragoni con nessuno. E’ logico che il Real voglia riflettere, e parecchio, prima di lasciarlo andare. E non è detto nemmeno che lo farà.

I motivi dell’addio di Zidane

Modric è solo l’ultima delle colonne del Real che stanno, o che vorrebbero, “scappando” dalla squadra di Florentino Perez. Tutto è cominciato con il tecnico Zinedine Zidane. A tal proposito, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Capello ha provato a spiegare i motivi dell’abbandono del tecnico francese: «Zizou aveva capito che se non avesse conquistato la quarta Champions sarebbe stato licenziato. Aveva già rischiato l’esonero in campionato, quando ormai il Barcellona aveva spiccato il volo. Sapeva che questa volta la sfida sarebbe stata ancora più difficile. Come sempre nella filosofia del Real, la cosa che conta di più è il club. Con due eccezioni: Santiago Bernabeu e Alfredo Di Stefano».

Insomma, dietro le dimissioni di Zidane ci sarebbe lo spettro del licenziamento. Infine, un pensiero su Ronaldo, passato proprio dal Real alla Juventus: «Vuole dire che si torna a parlare del campionato italiano nel mondo. Negli anni Ottanta e Novanta, rappresentammo il top. Ci siamo persi e non siamo stati capaci d’investire nelle strutture. Diritti tv e merchandising hanno permesso a Inghilterra, Germania e Spagna di sorpassarci, ma con Cristiano Ronaldo possiamo provare a rialzare la testa. Certo da solo lui non basta.Bisogna avere la forza e l’intelligenza di sfruttare il volano Ronaldo per ridare impulso al nostro calcio».