La Gazzetta dello Sport, in edicola stamane, analizza la situazione a centrocampo dell’Inter, con i nerazzurri che sognano Luka Modric ma che, nel caso di mancato arrivo della stella del Real Madrid, possono contare sempre su Marcelo Brozovic, rinato calcisticamente grazie a Spalletti.
Queste le parole del quotidiano milanese: “Metti un croato nel motore. Se poi riesci a metterne due, ci sarà anche il turbo. La questione Modric resterà aperta fino a venerdì alle 20. Se poi le voglie di
Luka (e di Perisic, carichissimo sui social) non dovessero essere soddisfatte, ci sarà comunque
un vice-campione del mondo alla guida”.
“Marcelo Brozovic era appena arrivato dalle vacanze (in anticipo, peraltro) quando Luciano Spalletti gli ha consegnato le chiavi del centrocampo. Pronti, via, titolare nell’ultima amichevole contro
l’Atletico Madrid. Avversario di livello, partita di livello, prestazione che definire «epica» è
eccessivo (era un’amichevole), ma più che convincente.
Con Brozo in mezzo la palla è girata più fluida, lui ha occupato quel ruolo da regista davanti alla difesa, con al fianco un «incursore», come se non avesse mai fatto altro in vita sua. Del resto dallo scorso marzo quella è «casa». Una intuizione di Spalletti sottolinea – la Gazzetta dello Sport – che addirittura si strugge per non «esserci arrivato prima»: gli ha cambiato la carriera.
Prima era «Epic» sui social e incostante e fumoso in fascia o da trequartista. Dopo è rimasto personaggio fuori, ma diventato una sicurezza in campo. Davanti alla difesa, a protezione dei centrali, ha costruito anche la sua fortuna Mondiale: nella Croazia di Dalic era solo, liberando Modric
e Rakitic. Con la maglia a scacchi ha recuperato più palloni che in nerazzurro (6,3 a 4,2), ha vinto più duelli, ha respinto più tiri.
L’Inter gli chiede più costruzione (29 passaggi nella metà campo avversaria contro 24), più idee e più ritmo: a Zagabria ci pensano i due fenomeni di Real e Barça. Sui numeri interisti, poi, pesa
ancora la prima parte della stagione, in cui era stato anche fischiato.
Come riporta la rosea, “È un passato che Brozo non vuole rivedere più: questa deve essere la stagione della consacrazione, che passa dai simboli (la foto nella piscina di casa con vista San Siro,
come Icardi), ma soprattutto dalla continuità.
Per trovarla non è solo tornato prima a Milano. Dopo il Mondiale mandava quotidianamente allo staff
di Spalletti video in cui si allenava in vacanza. Oltre alla palestra (si sa, piace ai giocatori anche per motivi estetici), anche «ripetute» fino a 15 km al giorno: distanze superiori a quelle che normalmente si corrono in 90’ di gara. Risultato: è in forma dopo una settimana, vuole restarci fino a maggio”.
Fonte: Gazzetta dello Sport