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A tutti i cuori nerazzurri, in vacanza o di nuovo in città, un cordiale saluto all’approssimarsi della nuova avventura 2018/19. Dalla terra delle nuove e vecchie speranze croate, immerso nella natura un pò rude e schietta della costa istriana, riferisco qualche mia impressione e alcune fantasie agostane. Quella che ho sognato nel titolo può sembrare il nome di un farmaco, o un intruglio allucinogeno? Credo che potrebbe essere anche solo una purga, ma di quelle che se non stai attento te la fanno fare sotto…Il “PerBroMod“, acronimo di Perisic, Brozovic e Modric, anche se per ora assunto solo per via orale, avrebbe tutte le caratteristiche necessarie a “purgare” il 90% delle avversarie in campionato e non solo. Un restyling, quello dell’Inter, che potrebbe davvero essere il “nuovo corso” (senza allusioni al mitico Mariolino “foglia morta“).
Anzitutto un plauso sincero a Piero Ausilio, un Dirigente definito minuscolo fino all’anno scorso, ma oggi giustamente non soltanto con la D, maiuscolo. Anche se non si realizzerà quella chimera chiamata Modric, e quindi il triangolo magico “PerBroMod” rimarrà probabilmente nelle fantasie da spiaggia, quello che sta per concludersi è un mercato che ha visto l’Inter tornare alla ribalta, in vista di una Champions da onorare al massimo. Infilando, uno dopo l’altro, ben 5 colpi di notevole spessore tecnico ed esperienza da vendere (eccetto i giovani Martinez e Politano) , l’impegno e l’acume di Ausilio ha messo a disposizione di Spalletti l’organico per una squadra con tutte le carte in regola per vincere parecchio.
Un’ossatura già valida durante il campionato scorso, ha ricevuto nuovo impulso da diversi lati. Vediamoli nella nuova scacchiera nerazzurra: uno di questi lati (tra i più incisivi) è la conferma delle qualità finora intraviste a sprazzi in 2 vicecampioni del mondo. Un Brozovic sempre più “epic” e convinto della sua caratura, grazie soprattutto a Spalletti, e Perisic autore di grandi goal e ottime prestazioni in Russia. A questi due importanti tasselli si è aggiunto un terzo altrettanto (si spera) valido, Vrsaljko. A mio modesto avviso non serve piangere il mancato arrivo di Vidal, non per un passato bianconero, ma per la già apprezzata scelta di Naiggolan come cursore di un centrocampo. Sarà l’uomo che darà nuova linfa al settore, bisognoso di spunti agonistici più decisi. L’innesto di Politano è positivo, ma da valutare oggettivamente dopo le prime prove del campionato in avvio. Potrebbe pagare lo scotto di un salto di categoria e dell’esordio in una competizione ai massimi livelli come la Champions, ma le premesse indicano tempi ragionevoli. Su Asamoah e De Vrj, oltre che Skriniar, credo ci sia poco da dubitare. Sul probabile arrivo di Keità valgono le stesse sensazioni espresse per l’ex Sassuolo.
In attacco l’Inter trova un bel paio di corna, il cui titolare “toro” Martinez è da allineare quanto meglio possibile con l’ariete di sempre, il Maurito dei 29 gol nella stagione scorsa. L’unica incognita da risolvere, si spera positivamente e in breve, riguarda la formula di gioco che ne contempli l’uso contemporaneo e non alternato. Una incognita che, dovesse perdurare oltre una prima quaterna di partite, rischierebbe di dare vita ad un dualismo poco beneaugurante per la qualità e il rendimento di entrambi gli attaccanti. Lautaro ha comunque fornito nel precampionato ampie garanzie di eccellenza sia sul piano caratteriale che tecnico, e potrebbe essere lui la molla che farà scattare Icardi ad un gradino di impegno superiore, aumentandone il rendimento già significativo dei precedenti campionati.
Da valutare il resto della truppa, formata da panchinari abbastanza quotati, tra quelli che potrebbero rimanere anche per il prossimo campionato. Dipenderà dal dispendio di energie, dalla possibilità di infortuni, dallo stato di forma e dalla disponibilità ai turn over dei vari Candreva, Vecino, Karamoh, Ranocchia, D’Ambrosio. Se le prime battute confermeranno la bontà delle scelte e arriveranno risultati conformi alle aspettative, tutto l’ambiente ne trarrà vantaggio. La spinta dell’entusiasmo giocherà anche nella panchina, finalmente lunga, un ruolo determinante per un cammino che vedrà molti ostacoli, ma anche molte possibilità di superarli con successo. Incluso quel parallelo della concorrente n.1 che presenterà in pole position il tanto acclamato CR7, del quale alcuni intravvedono (o auspicano…) il viale del tramonto per ragioni anagrafiche. Non ci si illuda che davvero già possa esserlo, lo dirà il campionato, ma di certo il soggetto è atleticamente e tecnicamente ben oltre la media per l’età e la tenuta mostrata finora. Servirà osservare come affronterà l’impatto con nuovi schemi, nuovi compagni e allenatore, nuovo ambiente, ma temo che chi pensa di affrontarlo come un valido avversario qualsiasi, commetterà un grosso errore…
L’importante è essere consapevoli di poter competere nuovamente dall’inizio alla fine, e sapere di poter tornare l’Inter abituata ad alzare trofei, come nel quinquennio d’oro. Vero, mister Luciano?