(Sassuolo Inter) Qualcuno avverta i nerazzurri che Modric è restato a Madrid

Sassuolo Inter: partenza con l’handicap

(Sassuolo Inter) L’Inter è rimasta a Modric. Così può essere sintetizzata la prima dei nerazzurri al Mapei Stadium. E’ rimasta al desiderio del croato, alle voci sul suo arrivo. Brozo e Vecino così impalpabili che sembravano pensare “tanto la prende Modric e poi se vede lui”. Solo che Modric è restato a Madrid, qualcuno avverta i ragazzi.

Il Sassuolo storicamente è una brutta bestia per i nerazzurri, nonostante le due imbarcate risalenti ad anni ormai perduti nei ricordi. Berardi è come i tori, non è il rosso che gli dà ai nervi è il nerazzurro, nonostante il suo dichiarato amore per questi colori. Se ne fosse mei ricordato una volta in tutti questi anni. Se poi a marcare Berardi Spalletti offre uno come Dalbert la frittata è fatta.

Necessario risolvere l’equivoco Dalbert

Spostare Asamoah in avanti per inserire il brasiliano è stata la trovata di mister Spalletti avendo Perisic con pochi giorni di allenamento sulle gambe. Diciamolo subito, l’esperimento non è riuscito. Merito di Berardi o demerito di Dalbert? È la seconda da accendere e non è una novità purtroppo. Spalletti farà bene a chiarirsi le idee su questo versante, e anche alla svelta.
Non sarebbe giusto addossare le colpe della sconfitta tutte al solo Dalbert. La squadra è apparsa impacciata, priva delle misure giuste, atleticamente in balia dei neroverdi. Una brutta e repentina inversione a U rispetto alle uscite del precampionato.

Lautaro ha da correre, Asamoah sempre lucido

La stellina più attesa della serata era Lautaro Martinez. Il ragazzo si è dato da fare, ha combattuto su ogni pallone, ha avuto qualche buono spunto. Un assaggio di serie A che lo deve aiutare a capire che il calcio italiano è altra cosa rispetto a quello da lui conosciuto fino ad oggi. Ha cercato Icardi ripetutamente, anche quando in qualche occasione aveva scelte più semplici e incisive.

La nota più positiva della serata viene da Asamoah, L’ex juventino è stato l’unico a sbagliare poco o niente, facendo valere la sua esperienza in tutti i 90 minuti, Si era procurato anche un rigore, forse addirittura più evidente di quello concesso (generosamente) dal direttore di gara al Sassuolo per l’intervento di Miranda. Anche su questo argomento niente di nuovo, stasera neanche il VAR ha avuto i dubbi che restano tutti, e non solo a chi guardava con gli occhi foderati dal tifo nerazzurro.

Per il resto grigiore assoluto, ancora una volta come tante altre volte. Squinzi potrà mettere stasera un altro trofeo nella sua collezione perdonale di ricordi delle vittorie sui nerazzurri. E l’Inter inizia il suo campionato così come aveva finito quello dello scorso anno, di rincorsa, come nessuno si attendeva .
Ma qui non siamo al Palio, dove chi entra fuori dai canapi è favorito. Spalletti è avvertito.