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Thohir: “Avevo cinque obiettivi, poi ho venduto a Suning perchè…”

Probabile il suo addio ad ottobre

Secondo quanto riporta Tuttosport, il Consiglio di Amministrazione di fine ottobre sancirà per l’Inter l’uscita di scena di Erick Thohir, il cui 31% di quote societarie verrà acquistato da Suning che diventerà proprietaria al 99%.

Il presidente, ancora in carica, del club nerazzurro ha rilasciato un’intervista a Vittorio Oreggia, direttore di Lapresse.

Thohir: “Non ho mai illuso nessuno. Ora tocca a Suning”

Signor Thohir, dunque l’Inter rimane sempre nel suo cuore?
“Le dico questo: chi viene nel mio ufficio vede appese solo magliette dell’Inter, a cominciare da quella di Bergomi e di Zanetti. Oltre a quelle dei Philadelfia, la mia squadra in Nba. Però…”

Però cosa?
“Il business è il business. E io quando ho comprato la società da Moratti non ho mai illuso nessuno, non ho mai promesso lo scudetto subito. A un certo punto mi sono dovuto proteggere. Cerchi di capire cosa intendo.”

Si spieghi.
“Quando sono arrivato mi sono posto cinque obiettivi. Il primo: costruire infrastrutture all’altezza della situazione, dal centro di allenamento allo stadio di San Siro. Il secondo: riorganizzare il management, infatti ho assunto Bolinbroke dal Manchester United e Antonello dalla Puma. Il terzo: allestire poco alla volta una squadra forte, per poi arrivare all’acquisto delle stelle. Il quarto: rispettare il financial fairplay, cioè non poco. Il quinto: andare in Europa League e, nel giro di 5 anni, rientrare in Champions League”.

Thohir: “Ecco perché ho venduto a Suning”

Qualcosa è andato storto, pare. Che cosa è successo?
“Lo stadio non è stato possibile costruirlo, avrebbe generato business, sarebbe aumentato il giro di affari, il fatturato che consente di rimanere al passo con i grandi club di Europa. Prenda come esempio la Juventus, che si è potuta permettere Cristiano Ronaldo… Comunque, mi sembra che Suning abbia lo stesso obiettivo. Lo stadio, intendo…”

Questo cosa significa?
“Nulla, nulla… Le mie strategie erano chiare, mio padre mi ha insegnato a non fare nulla di nascosto, di poco trasparente. Ci sono passaggi obbligati per poter gestire una società sana e competitiva, senza debiti.”

Perché ha venduto?
“Perché c’è stato chi si è offerto per diventare partner di maggioranza, con grandi obiettivi. Ho pensato: va bene… Ripeto: io mi sono solo protetto. Ho mantenuto la carica, il posto allo stadio, il 31% delle azioni, mi scrivo con i miei amici italiani e interisti. Ora tocca a Suning.”

Le rimproverano di essere stato poco a MIlano, di avere trascurato la società.
“Io non ho mai promesso che avrei passato settimane, mesi a Milano. Sono un uomo di affari e i miei interessi sono qui, in Indonesia. A Milano sono andato alcune volte, come a Londra… Avevo creato un management di assoluta affidabilità proprio per questo, per non dover essere tutti i giorni in Italia. Management di cui mi fidavo ciecamente.”

Al tifoso Thohir viene spontanea una domanda: contento del mercato?
“Sono curioso di vedere in campo i nuovi acquisti ma onestamente nelle ultime settimane mi sono occupato solo degli Asian Game.”

Fonte: Lapresse