(GdS) Inter, niente tango: Icardi e Lautaro rimandati
Inter, niente tango
L’Inter è scesa ieri in campo, a Reggio Emilia, per il suo esordio stagionale. Esordio che l’ha vista soccombere al Sassuolo, dopo una partita tutt’altro che positiva. I riflettori nerazzurri erano tutti puntati sulla coppia argentina Icardi Lautaro, autentici protagonisti nella preseason. Sono passati solo otto giorni da quando il talento ex Racing aveva steso l’Atletico con un gol da cineteca. Il calcio vero, però, è un’altra cosa.
Se n’è accorto Lautaro e se n’è accorta anche la Gazzetta dello Sport che ha individuato nella mancata intesa tra i due argentini uno dei motivi della sconfitta interista. La rosea, infatti, ha sottolineato che i due si sono cercati poco e male, e non sono quasi mai stati in grado di impensierire la retroguardia neroverde.
A chiara dimostrazione di ciò, il fatto che Consigli, portiere del Sassuolo, abbia tenuto i suoi guantoni lindi e pinti fino al 90º (colpo di testa di De Vrij da distanza ravvicinata, ndr). Insomma, una prestazione profondamente negativa che va dimenticata al più presto. D’altra parte, è sì campionato, ma stiamo parlando sempre di calcio d’agosto.
Brutti ricordi per Icardi, Lautaro assente
Il Mapei Stadium sta assumendo sempre più i contorni di un luogo da evitare per l’Inter. E’ molto lontano, infatti, lo 0-7 con il quale la compagine nerazzurra salutava la neopromossa Sassolo in Serie A. Da allora solo sconfitte e una sola vittoria due anni fa grazie a una rete di Candreva. Icardi poi, in questo stadio, ha consumato la pagina più nera della sua storia nerazzurra (battibecco con i tifosi con tanto di maglia “lanciata”, in realtà regalata a un bambino).
Lautaro invece era pronto a sorpendere la Serie A, dopo aver sorpreso il mondo nerazzurro. Poche palle toccate, molti scivoloni, nessuna conclusione a rete: insomma, lontano parente del Lautaro ammirato in precampionato. Il tempo per crescere c’è, perché il talento è cristallino. Quindi nessun problema, almeno per ora.