L’Inter contro il Sassuolo non è riuscita a produrre niente, o quasi, dal punto di vista offensivo. L’occasione più ghiotta è capitata sul piede di Mauro Icardi che, imbeccato da Perisic, non è riuscito a trovare la porta. Questa azione è la fotografia della partita dei nerazzurri: approssimativi, stachi e sconclusionati. C’è da disperarsi? No, mancano “solo” 37 partite. Ma bisogna fare comunque attenzione.
La squadra ha bisogno di una scossa e chi meglio del capitano può dargliela? Nessuno. Infatti Maurito deve caricarsi la squadra sulle spalle. E’ lui che, con i suoi gol deve spronare i compagni a dare di più, sempre di più. Contro il Sassuolo ha steccato quasi tutta la squadra, e anche lui. Domenica ci sarà il debutto in casa contro il Torino, l’occasione migliore per dimostrare che quanto accaduto a Reggio Emilia sia solo un incidente di percorso.
Di questo ha parlato la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, ricordando che anche nel 2016 l’Inter e Icardi partirono con una sonora sconfitta in casa del Chievo. Poi Maurito si sbloccò e andrò in gol per le successive quattro partite, compresa la gara giocata contro la Juventus a San Siro e vinta 2-1. I tifosi però si augurano che la stagione, nel complesso, non andrà come quella lì, quando ci furono tre allenatori e il nono posto finale.
Icardi, contro il Sassuolo, è stato supportato malissimo. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il capitano nerazzurro ha dovuto fare i conti con un Politano che “sparava a salve” e con un Lautaro inconcludente. L’unico a rendersi pericoloso è stato proprio il numero 9 interista. Ciò spinge Spalletti a chiedersi quali calciatori possano supportare meglio Maurito. Il tempo c’è.
Agosto sarà il mese delle grandi prove generali, in vista di settembe, mese cerchiato di rosso sui calendari interisti. Già, perché verrà discusso il rinnovo di contratto, ci sarà l’atteso ritorno nella Seleccion e il tanto agognato esordio in Champions League. Insomma, un mese assolutamente da non fallire.