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Gli effetti del nuovo VAR: Spalletti multato, Mariani sosp..no, scusate

Inter: Spalletti multato

(Inter News) Dopo aver smaltito la tramvata di Raggio Emilia, Spalletti penserà a come riassestare la squadra in vista della prima a San Siro con il Toro. Lo farà con il conto in banca più leggero di 10 mila euro, quisquilie per un uno con il suo ingaggio. Molti invece se si riflette sul principio. L’allenatore nerazzurro è stato sanzionato “per avere, al termine della gara avvicinandosi al direttore di gara proferito espressioni gravemente ingiuriose nei confronti del medesimo”.

Ad essere sinceri qualche motivo per multare Spalletti ci sarebbe, primo tra tutti aver mandato in campo Dalbert. Per quanto invece riguarda la motivazione ufficiale, al di là dell’orrendo burocratichese ormai in disuso anche negli uffici pubblici delle più sperdute località, ebbene, se hanno multato Spalletti sono da multare anche milioni di tifosi interisti. Le stesse espressioni gravemente ingiuriose (eufemismo) le hanno ululate tutti all’unisono al momento dei falli da rigore su Icardi e Asamoahi. Certo, loro non sono il mister dell’Inter, ma è come se lo fossero stati in quel momento.

VAR depotenziato, a che serve?

Bene ha fatto Spalletti a dirle chiare al sig.Mariani. L’anno scorso le avrebbe dette chiaramente prima di lui il VAR, facendo tornare rapidamente sui suoi passi l’arbitro romano. Quest’anno no, perche il VAR è stato riformato. Dall’IFAB tengono subito a dire gli interessati,quasi a scusarsi, quasi a voler far credere che agli arbitri italiani andasse bene essere quasi totalmente privati della discrezionalità decisionale.

L’inghippo sta tutto in sola, magica parolina. Se l’anno scorso bastava che l’errore dell’arbitro fosse “chiaro” per far scattare la revisione, quest’anno è stato aggiunto un altro requisito: l’errore deve essere “chiaro ed evidente”. Quindi, dice giustamente Giovanni Capuano in un bell’articolo su Panorama, o siamo in presenza di una vera e propria svista “oppure resta valida la valutazione a caldo dell’arbitro, anche se col sospetto di un errore. Anche in caso di certezza che si potesse fare diversamente.
Una contro-rivoluzione che nasce dalle ceneri di un Mondiale in cui il Var è stato protagonista dimostrando la sua utilità. Eppure chi comanda il calcio ha scelto di fare un passo indietro e non uno avanti… rendendo quasi irrilevalente il contributo della tecnologia al di fuori dell’offside, dove i sistemi 3D tolgono ormai gran parte dei dubbi, e di qualche tocco di mano o scambio di persona totalmente sfuggita in campo.”

Dopo 12 mesi di bocconi amari, nella lotta tra la trasparenza ed il potere, hanno vinto ancora una volta loro, gli arbitri. Troppo facile la conclusione, mala tempora currunt (ed il peggio ancora ha da venire).
Fonte: Panorama
(Inter News)