Ci sono giocatori importanti e giocatori imprescindibili, Perisic appartiene sicuramente alla seconda categoria. Lo sa bene anche Spalletti, che rinunciando a lui contro il Sassuolo ha lasciato Mauro Icardi troppo solo, stretto tra la morsa dei due centrali neroverdi. Il suo ingresso in campo, guarda caso, è coinciso con il risveglio parziale dell’Inter: il croato ha infatti prima concluso verso la porta da distanza ravvicinata e ha poi servito a Icardi un pallone che andava solo spinto dentro.
Si può rinunciare quindi a un calciatore così? Guardando i numeri che presenta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la risposta è no. Ivan è il secondo marcatore, dopo l’irraggiungibile Icardi, dell’Inter. Ha segnato 29 gol. Inoltre, fattore non di poco conto, ha servito alla squadra ben 23 assist. In totale, quindi, dai suoi piedi sono nati ben 52 gol nei suoi tre anni di militanza nerazzurra.
Perisic ha incantato anche nel recente mondiale di Russia con la sua Croazia. Inoltre, con lui in campo l’Inter ha vinto più del 50% delle partite disputate, uno score molto elevato che rappresenta quanto sia importante. Ecco perché non si può rinunciare a un calciatore così.
Spalletti sa perfettamente che Perisic è uno dei quei giocatori che è sempre meglio avere dalla propria parte. Non a caso l’ha definito qualche tempo fa “il CR7 dell’Inter”. Ha poi aggiunto: «È l’unico in Italia che si può accostare a Ronaldo dal punto di vista fisico. Forte nella velocità e nella resistenza. Ha possibilità di fare più gol, anche di testa, deve aver voglia di andare a chiudere l’azione dentro l’area di rigore».
Se voi avevate ancora dei dubbi sul fatto che Perisic sia un giocatore fondamentale nell’economia del gioco interista, dopo questi dati anzi, questi fatti siamo certi che non ne avrete più.