Una squadra in forte pressing su Joao Mario. Ecco di chi si tratta

Joao Mario potrebbe partire, una squadra è in forte pressing su di lui per strapparlo all’Inter

Joao Mario sta vivendo un’estate di calciomercato davvero particolare, all’insegna dell’indecisione e dell’altalenanza delle situazioni. Inizialmente il portoghese aveva dichiarato che mai deciso di proseguire la sua avventura nerazzurra, al punto che non avrebbe nemmeno voluto più mettere piede a Milano. Questo perché il campionato italiano non sarebbe adattato alle sue caratteristiche tecniche, e non gli permetterebbe quindi di esprimere al meglio il suo potenziale. La scelta ideale per lui sarebbe stata quella di continuare in Premier, dopo i sei mesi in prestito.

Poi però il mercato inglese si è chiuso senza che nessuna squadra facesse davvero dei passi in direzione di Joao Mario. Al momento restano in piedi le ipotesi che conducono agli unici campionati in cui la sessione di mercato non è ancora chiusa. Tra questi c’è il campionato spagnolo, con il Betis che però sembra essere più orientata verso Rafinha. Per questo motivo l’ipotesi di una permanenza all’Inter non sarebbe da escludere, visto che a Spalletti manca un uomo a centrocampo e un’alternativa a Nainggolan (come visto domenica). Per questo il tecnico potrebbe decidere di puntare sul recupero di Joao Mario.

Turchia

Tuttavia non è ancora chiara la volontà della società, e una cessione sembra tutt’altro che da escludere. E tra i campionati che possono fare ancora acquisti nei prossimi 6 giorni c’è anche quello turco. Ed in questo senso il Besiktas sembra essere davvero interessata al centrocampista campione d’Europa con il suo Portogallo. Se ne era già parlato nei giorni scorsi, ma come detto Joao Mario avrebbe preferito la Premier, e non è molto attratto dal livello del calcio giocato in Turchia. Come riportato dalla rivista Fanatik però il Besiktas fa davvero sul serio, visto che ha necessità di sostituire Talisca, che ora gioca in Cina. Il nome di Joao Mario è il numero uno sulla lista del presidente Orman.