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(CorrSera) Inter, vincere contro il Torino per non diventare l’anti-nessuno

Spalletti punta sui nuovi innesti per ottenere il primo successo in campionato

Il Corriere della Sera, nell’edizione di questa mattina, pone l’accento sulla sfida del Meazza tra l’Inter e il Torino. Una gara delicata per i nerazzurri, che devono vincere dopo il passo falso contro il Sassuolo.

“L’Inter vuole capire chi è e chi sarà. La partenza sbagliata contro il Sassuolo ha aperto la strada ai dubbi, quella contro il Torino deve riportare le certezze. «Siamo forti e abbiamo l’obbligo di fare un campionato importante. Non so se questo significa essere l’anti-Juve, prima di tutto dobbiamo essere l’anti-Roma e l’anti-Napoli. Per ora però siamo l’anti-nessuno: a Sassuolo abbiamo messo in imbarazzo i tifosi interisti, ma il k.o. non ha minato le nostre certezze», sottolinea Spalletti”.

Toro avversario scomodo: ma l’Inter ha 60mila motivi per non sbagliare

Per il quotidiano, “La prima sconfitta ha lasciato qualche scoria e nessun alibi, «bisogna fare meglio». Il Torino non è l’avversario più comodo per rialzarsi. Non lo è neppure Walter Mazzarri, alla sua prima da ex a San Siro, dove 60 mila tifosi nerazzurri non lo aspetteranno a braccia aperte. Con Spalletti non corre troppa simpatia, anche dopo lo screzio della passata stagione, quando una stretta di mano diventò la scintilla per un accesso confronto verbale.

Accomunati dalla sconfitta all’esordio, dalle proteste contro arbitri e Var, dalla diffida (Spalletti ha anche preso una multa da 10 mila euro per ingiurie all’arbitro: «Non l’ho offeso, chiedo la Var sull’episodio»), i due allenatori sono nella stessa situazione, ma inevitabilmente non sullo stesso piano.

Per centrare la prima vittoria e mettere in marcia l’Inter, Spalletti darà spazio ai rinforzi del mercato. «I nuovi non si possono schierare tutti insieme», va ripetendo, però molto cambierà nelle posizioni e negli uomini. Il più atteso resta Nainggolan, il belga però non è in ordine, andrà in panchina, poi si vedrà a partita in corso. Sarà l’Inter dei nuovi però, possibile vedere dall’inizio fino a cinque dei sette ultimi acquisti, oltre al rientrante Perisic”.

Ancora qualche dubbio di formazione: i nerazzurri devono vincere per non essere l’anti nessuno

Il Corriere poi sottolinea che “non sono però tanto i ballottaggi di formazione (Vrsaliko-D’Ambrosio, Miranda-De Vrij, Vecino-Gagliardini, Politano-Keita) a preoccupare il tecnico, quanto la necessità di mostrare una squadra diversa nell’impatto, nel gioco, nel risultato. L’Inter deve sciogliere i suoi nodi, recuperare le certezze del finale della scorsa stagione, ritrovare solidità nel cuore del centrocampo, incisività in attacco, capacità di reagire allo svantaggio: in una parola riscattarsi.

E così tutto finisce inevitabilmente per ruotare sempre attorno a Mauro Icardi, al suo ruolo, al comportamento dell’argentino in campo. Spalletti vuole completare la sua crescita, rendendolo più partecipe dell’azione. «È stato sempre un grande bomber, con caratteristiche precise, ma può migliorare. Venire a dialogare più in mezzo al campo può aumentare le difficoltà di marcatura dei difensori avversari», analizza l’allenatore.

Più del confronto da vincere con Andrea Belotti, Icardi è concentrato sull’ultimo salto: passare da bomber d’area di rigore (l’anno scorso ha segnato tutte le 29 reti da dentro l’area) a uomo a tutto-attacco. È il momento di partire per tutti, per Icardi, i nuovi, Spalletti. L’Inter non può rimanere più indietro se davvero non vuole essere l’anti-nessuno”.

Fonte: Corriere della Sera